Nella conferenza stampa di presentazione della stagione degli Shark, il coach croato ha alzato l'asticella: "Vogliamo fare bene e vogliamo vincere"
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Per il primo incontro stagionale col tifo granata, Jasmin Repesa ha abbracciato l'entusiasmo del popolo del Trapani Shark a piene mani, senza il presidente Valerio Antonini ad accompagnare il gruppo in occasione della prima conferenza stampa ufficiale della stagione 2024/25. Tra le parole rilasciate ai microfoni e quelle concesse nell'edizione odierna del Corriere dello Sport, l'entusiasmo che traspare è enorme.
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IL PESO DEL PRESIDENTE ANTONINI
Ringrazio per l'accoglienza di tutta la città, mi ha toccato molto, ho visto un entusiasmo enorme. Alla mia squadra ho chiesto di pareggiare l'entusiasmo, la motivazione, l'energia che ci ha fatto vedere il presidente Antonini e la città. Tantissimi giocatori vogliono avere il doppio impegno settimanale. Alla fine siamo riusciti, ringraziando il nostro presidente che ha fatto degli sforzi per portare qualche giocatori che onestamente non era dell'idea di giocare una partita a settimana inizialmente. Il presidente ha parlato con ognuno (dei giocatori, nda) e ha parlato con i loro procuratori. Spiegando cosa si aspetta, cosa vogliamo fare e come lo vogliamo fare. Tutta la società ha fatto veramente un grande impegno per portare questi giocatori e costruire una squadra come alla fine siamo riusciti a fare. Per convincermi ci è voluto poco, sono stato travolto dall'entusiasmo del presidente Antonini, che mi ha presentato un progetto chiaro: creare una base solida e una grande squadra.
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LA CONTINUITÀ CON COACH DIANA
Coach Diana è il mio primo assistente, è stato con loro e mi ha spiegato le caratteristiche dei giocatori che c'erano anche l'anno scorso. Onestamente da punto di vista condizione non posso dare un giudizio in questo momento. Abbiamo lavorato solo sul nostro concetto di gioco, non di sistema di gioco. Per dare informazioni ai giocatori su cosa vogliamo che cosa vogliamo in attacco e in difesa. Ero stato contattato dal club dopo la sconfitta nella finale di Coppa Italia A2 a Roma. Ero rimasto colpito, affascinato, ma avevo declinato l'offerta perché impegnato come dt delle nazionali croate. Intanto era stato scelto Andrea che aveva fatto benissimo.
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TRAPANI SHARK, NON SOLO UNA SQUADRA TRAPANESE
Mi sembra che gli Shark siano diventati una società siciliana, non solo trapanese. Perché vedo tantissima gente da Palermo e da tutte le altre città in Sicilia curiose e che hanno comprato abbonamenti per seguire la squadra e venire qua a vedere le nostre partite. Dal punto di vista basket, Trapani Shark non è solo della città di Trapani, è un po' più ampia. Questa è una cosa secondo me molto importante: se riusciamo a trasmettere queste emozioni in tutta la Sicilia potrebbe essere un'arma importante per questa società. Seconda cosa, vincere contro le città più grandi non è mai facile. Ma ho avuto già nella mia carriera un'esperienza simile. Quando sono stato al Tofas Bursa. Bursa è una città storica dal punto di vista di sport ma non paragonabile a Fenerbahce, Efes, Galatasaray. Però alla fine siamo riusciti a vincere lo scudetto due anni in fila.