Il co-capitano dell'Olimpia, dopo la sconfitta in Coppa Italia, chiama a rapporto il gruppo: "Ho molta fiducia in quello che possiamo fare"
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Il Monaco dell'ex Mike James e il derby d'Italia della Segafredo Arena, contro una Virtus ormai focalizzata unicamente sull'obiettivo Scudetto: il rientro dalla pausa dell'EA7 Emporio Armani Milano non è certamente dei più morbidi, ma i biancorossi contano di essersi lasciati alle spalle la delusione della sconfitta con Trento nella finale della Frecciarossa Final Eight 2025. Ha parlato, anche di questo, nella rubrica "Uomini e Canestri" su La Repubblica (ed. Milano), Giampaolo Ricci.
"Volevamo vincere la Coppa Italia e c'è un po' di rimorso per come è finita: sentivo un bel clima, ero fiducioso. Trento ha meritato, era più fresca mentalmente e ha avuto più fame di noi e la domanda è, appunto, perché? Evidentemente, ciascuno poteva dare qualcosa in più. Ci ha fatto bene staccare, siamo tornati in palestra con la faccia giusta".
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Trascorse un paio di settimane, non riempite per una volta dalla convocazione di Pippo per le sfide di Italbasket, ora l'obiettivo per Ricci e il resto del roster di coach Messina è chiaro: "Vogliamo assolutamente vincere le prossime due partite (Monaco in Eurolega, stasera alle 20.30, e trasferta a Bologna in Serie A contro la Virtus, domenica 2 marzo ore 18.15, nda), essere solidi: abbiamo lasciato andare già troppe occasioni. Ci aiuteranno anche la rabbia e il dispiacere di aver perso in Coppa: la sconfitta dà emozioni profonde che porti con te molto più a lungo della gioia di una vittoria".
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Settimane di pausa agonistica sì, ma non mediatica. DeAgostini ha pubblicato negli scorsi giorni Volevo essere Robin, prima autobiografia di Ricci di una pur giovane vita (il 27 settembre prossimo si spegneranno 34 candeline): "È stata un'occasione, mi hanno proposto di scriverlo. Non me lo aspettavo: è presto per una biografia per una carriera ancora in pieno svolgimento. È uscito un libro molto intimo, dove la mia famiglia è co-protagonista: mi ha aiutato a rendermi conto, con grande emozione, che ho fatto già molte cose. Spero che il mio racconto possa aiutare i ragazzi che, magari, sono ancora confusi sul loro futuro. Mi trovo bene nel ruolo di Robin da quando, a Carnevale, mio fratello maggiore si vestiva da Batman ed era il mio riferimento. Tutti sognano di essere sotto i riflettori, anch'io talvolta ci sono arrivato, ma si può costruire una carriera ed essere importanti per una squadra anche lavorando nell'ombra, per i compagni".
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A proposito di vita (cestistica) in divenire, Ricci si è anche soffermato sui talenti cresciuti dall'Olimpia, protagonisti della vittoria in Next Gen Cup e in odore di esperienza in NCAA nelle prossime stagioni: "La cosa che mi colpisce è la loro testa: (Suigo, Garavaglia e Lonati, nda) sono seri, umili, lavorano duramente, migliorano, prendono un sacco di mazzate da noi anziani ma in campo ci stanno bene. Hanno qualità fisiche e tecniche per farcela".
Dopo esserlo stato della Virtus Bologna, Pippo Ricci è da inizio stagione capitano anche dell'Olimpia. Un onore, sicuramente, ma soprattutto una responsabilità: "Non puoi mai staccare, devi esserci sempre. Ho cercato di essere sempre così in carriera, dare un pezzetto di me stesso alla squadra. Il gruppo Olimpia è molto unito, anche nelle lunghe trasferte stiamo assieme. Non siamo quelli che, dopo due giorni di convivenza, si odiano... Ho molta fiducia in quello che possiamo fare, ma è il momento di farlo, di mostrare il nostro valore. Ce lo meritiamo". Magari a partire già da stasera.
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