Dopo la delusione del PreOlimpico ("Abbiamo rosicato molto"), per il 32enne è tempo di vestire i panni di leader biancorosso
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All'evento di presentazione della partnership tra Olimpia Milano e MediaWorld abbiamo avuto l'opportunità di intervistare in esclusiva Giampaolo Ricci. A pochi giorni da iniziare ufficialmente la 4° stagione in biancorosso, per Pippo ci sarà anche l'onere e l'onore di condividere i gradi di capitano con Shavon Shields: una responsabilità che, stando alle parole del 4 volte campione d'Italia, sarà stimolo e non peso.
Cos'ha detto questo precampionato, disputato con una squadra in parte già formata?
"In realtà abbiamo fatto solo un paio di settimane, qualche amichevole e tanti allenamenti. Quello che può aver detto è che siamo una squadra giovane, che deve lavorare, stare insieme in palestra, partire dal lavoro quotidiano. L'energia e le facce sono quelle giuste. Ci sono stati cambiamenti quest'anno, ma gli obiettivi dell'Olimpia Milano sono sempre quelli di vincere e arrivare in fondo a tutte le competizioni. Vogliamo "volare basso", essere dei lavoratori. Il primo appuntamento è la Supercoppa (20-22 settembre, nda), vogliamo vincerla: per portarla a casa dobbiamo lavorare tutti i giorni e stare insieme. Ci sono ancora tanti gradini da scalare".
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Insieme a Mirotic e Shields, gli italiani rappresentano lo zoccolo duro di questo club. Alcuni dei nuovi sono giocatori di grande rilievo, di spessore internazionale: cosa trasmettere agli ultimi arrivati?
"Sono qui da 3 anni, gli italiani sono quasi gli stessi. Quello che proviamo a fare nel nostro piccolo è spiegare cosa significa l'Olimpia Milano, sia in campo che fuori. La giornata di oggi (mercoledì 11 settembre, nda) è l’esempio: trasmettere il mettercela tutta, il non mollare mai, l'avere sempre l'atteggiamento giusto, l'essere sempre con la giusta faccia... Vogliamo partire da lì: siamo una squadra giovane, l'obiettivo è giocarsi tutte le partite sui 40' lasciando il sangue in campo, lavorando duro e non mollando mai".
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Una delle lezioni che il basket italiano ha imparato dalla pallacanestro di Eurolega è l'importanza di avere centri dominanti in area. Milano, che ha cambiato fisionomia sotto questo aspetto, com'è messa?
"I nuovi arrivati (Nebo, McCormack e Diop, nda) sono giocatori molto forti e atletici. Saranno super importanti quest'anno per provare ad arrivare in fondo in Eurolega e toglierci soddisfazioni dopo due anni un po' duri".
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Cos'ha detto di nuovo Parigi 2024, anche a chi come noi l'ha visto dal divano?
"Ha detto che il basket europeo è un basket forte. Purtroppo non siamo riusciti a qualificarci, il livello era altissimo. Abbiamo rosicato molto. Come Italia, già dai prossimi Europei vogliamo fare meglio. Dobbiamo avere più fame, ce l'abbiamo già. I prossimi Giochi Olimpici sono tra 4 anni: è difficile dire oggi "puntiamo a quelli", puntiamo a EuroBasket 2025 e a far bene lì".