L'impatto degli italiani dalla panchina è decisivo per svoltare la semifinale con Brescia: triple, difesa e scelte sempre giuste
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Dal 52-51 in favore di Brescia a inizio dell'ultimo quarto, la semifinale di Frecciarossa Final Eight 2025 dell'EA7 Emporio Armani Milano prende una piega totalmente diversa, arrivando al 69-74 del tabellone alla sirena finale. Nel 4-17 di parziale che svolta la sfida della Inalpi Arena e regala l'ultimo atto ai biancorossi (palla a due alle 17.15, l'avversario è la Dolomiti Energia Trentino), 14 punti sono stati firmati dal terzetto meno pronosticabile tra tutti: Stefano Tonut, Giampaolo Ricci e Diego Flaccadori.
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Poco più di due mesi fa, dopo la sconfitta interna con la Virtus Segafredo Bologna, Ettore Messina aveva sintetizzato così il momento dell'Olimpia Milano in Serie A: "È un dato di fatto che al momento in campionato c’è differenza tra i titolari e il secondo quintetto. Abbiamo bisogno del contributo di tutti. Ultimamente in campionato non c’è stato abbastanza apporto dal secondo quintetto. È un problema con cui dobbiamo fare i conti". Era l'8 dicembre 2024: il 15 febbraio 2025, nella semifinale di Frecciarossa Final Eight con Brescia, ecco le più significative delle risposte.
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Scorrere il tabellino dei tre è necessario, ma non basta. 3 punti (1/4 dal campo), 4 rimbalzi e 1 assist in 13’ per Tonut; 5 punti (1/2 al tiro e 2/2 ai liberi), 3 rimbalzi in 18’ per Ricci; 6 punti (1/2 dal campo, 4/4 ai liberi), 2 rimbalzi, 2 falli subiti e 1 palla recuperata in 15' per Flaccadori. Ogni singola voce statistica, però, è arrivata nel momento in cui sarebbe più servita quella giocata: la tripla da quasi metà campo di Tonut, a regalare il vantaggio all'Olimpia dopo la simbolica stoppata rifilata da Ndour a un insolitamente sconnesso LeDay; la lotta a rimbalzo difensivo e gli sfondamenti di capitan Pippo, formando insieme a Mirotic - lavoro clamoroso di Nikola nella difesa lontano dalla palla su Bilan - una coppia difensiva invalicabile sotto canestro; i punti in transizione e le penetrazioni per guardagnarsi fischi e viaggi in lunetta di Flaccadori, la cui "pulizia di scelte" era già stata sottolineata da coach Messina nel post Virtus Bologna di due sere prima.
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Anche in una serata in cui, a eccezione del talento di Shields nel finale, la gran parte del quintetto titolare non ha reso, è stata la panchina con marchio tricolore a rendere inutili 30' di grandissima pallacanestro, progettata ed eseguita, dalla Germani Brescia di coach Poeta. È servita una difesa da Eurolega, da parte di chi in Eurolega ha compiti e impieghi ancor più marginali, per conquistarsi la finale di Coppa Italia.
Tonut, Flaccadori e Ricci erano eccome presenti nel 91-57 del 3 novembre 2024, quando Trento ha fatto vivere una delle peggiori giornate italiane del recente passato di Milano, reduce dal doppio turno di Eurolega con Baskonia e Virtus. 12 punti in 3, nel 6° turno di LBA. Appena 2 in meno di quelli contro Brescia, senza però regalare "l'apporto eccellente" visto alla Inalpi Arena. C'è un -34 da "vendicare", per Milano. Ci sarà bisogno, ancora, dei Tonut, dei Ricci e dei Flaccadori.
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