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Milano, contro Treviso uno Shavon Shields versione deluxe

Il danese dell'Olimpia, nella vittoria contro la Nutribullet, "ha fatto scuola": solo 2 errori su 12 tiri tentati, una nuova chimica con Mirotic e 26 punti decisivi

30 Dic 2024 - 12:00
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La franchezza in sala stampa di coach Vitucci, con la sua Treviso sconfitta da pochi minuti nonostante una buona prova, vale più di mille giri di parole: "Shavon Shields oggi ha fatto scuola, nella prima parte di gara e nel finale, senza nulla togliere agli altri". E il mondo Olimpia Milano non poteva sperare in messaggio migliore, in uno degli scontri diretti per accedere alla Frecciarossa Final 8, sulla via del pieno recupero del #31.

26 punti, 4/5 da 2 e 6/7 da 3, 6 rimbalzi, 3 assist e altrettanti falli subiti. Numeri impietosi, anche oltre agli eventuali demeriti e lacune che la difesa trevigiana mostra nel reparto esterni: per ritrovare un'efficacia realizzativa simile in Serie A di Shields, occorre ritornare alla prima annata a Milano (9/11 contro Trento nel novembre 2020, 13/16 contro la Virtus nell'aprile 2021, 9/11 in gara-1 di semifinale playoff contro Venezia una settimana prima di giocarsi la Final 4 di Eurolega a Colonia).

A Treviso si è vista la collocazione "ideale" di Shavon, quella più simile alle prime versioni dell'ex Trento in maglia Olimpia: la presenza costante di altri due portatori di palla sul parquet (al Palaverde spesso Mannion-Bolmaro, con sprazzi di Flaccadori), oltre a sgravarlo di compiti da playmaker, permette a Shields di spendersi di più sul principale realizzatore avversario - la difesa su D'Angelo Harrison (10 punti con 2/9 al tiro) è un lusso per la versione "italiana" di Milano - e sfruttare il primo passo bruciante solo all'occorrenza, non sempre e comunque.

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Se, prima dei 26 di Treviso, i punti di media di Shields in stagione in LBA erano 10.7, lo si doveva principalmente al graduale rientro post infortunio all'inguine (2 gare saltate, più la non giudicabile comparsata contro Cremona). Poi è arrivata la domenica del Palaverde, con 15 dei primi 17 punti di Milano con la sua firma e il pubblico trevigiano a chiedersi "Non sa sbagliare? Non può sbagliare? Gli è vietato?". E, paradossalmente, i 2.17 punti per tiro tentato nei 25' sul parquet veneto possono non essere il segnale più confortante per Messina e il suo staff. Più della responsabilità presa in isolamento contro Mascolo, a spegnare sul nascere le speranze di una Treviso rientrata sino a -9 nel finale (tripla sul 77-86).

Se nei primi 15 mesi di convivenza con Nikola Mirotic, Shields e l'ispanomontenegrino erano parsi spesso due corpi l'un l'altro estranei, sullo stesso pianeta ma con poche occasioni di contatto, le ultime settimane di Eurolega e LBA stanno mostrando una collaborazione "inedita". Shavon che blocca per Nikola lontano dalla palla e viceversa, Mirotic che gioca il pick&roll da bloccante con Shields a servirlo in area: accenni di dialogo intriganti, soprattutto in ottica rincorsa di Eurolega. A Treviso, 3 assist di Shavon su 3 hanno avuto come destinatario Mirotic: se da rarità diventerà normalità, gli orizzonti per Shields e l'Olimpia Milano saranno ancora più chiari.

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