Logo SportMediaset
In evidenza

Seguici anche su

BASKET

Shock in NBA: trombosi alla spalla per Wembanyama, stagione finita

Trombosi venosa profonda per il fenomeno dei San Antonio: di cosa si tratta, come si cura, i precedenti

21 Feb 2025 - 07:33
 © IPA

© IPA

Victor Wembanyama, stella dei San Antonio Spurs e fenomeno dell'NBA, salterà il resto della stagione dopo che gli è stato diagnosticato un coagulo di sangue - trombosi venosa profonda - nella spalla destra. Un durissimo colpo per la franchigia del Texas, in piena corsa per un posto nei playoff della Western Conference, e una doccia gelata per gli appassionati di basket di tutto il mondo. La patologia è stata diagnosticata questa settimana dopo il ritorno di Wembanyama dall'All-Star Game. Per San Antonio è una pessima notizia, che arriva circa tre mesi e mezzo dopo che l'allenatore, Gregg Popovich, è stato colpito da un ictus. La trombosi è quasi sempre trattata con farmaci anticoagulanti, che in genere precludono al giocatore la possibilità di partecipare a sport di contatto come la pallacanestro.

Wembanyama, 2 metri e 24 centimetri d'altezza, è stato Rookie of the Year nella stagione precedente ed era il favorito per il titolo di Defensive Player of the Year in questa. A oggi ha realizzato 403 tiri da tre punti e 176 stoppate: nessun giocatore nella storia dell'NBA ha mai concluso una stagione sommando questi numeri, e Wembanyama ci era riuscito entro la pausa per l'All-Star. Fin qui ha raccolto 24.3 punti, 11 rimbalzi, 3.8 stoppate e 3.7 assist, medie registrate solo da Kareem Abdul-Jabbar nel 1975/76.

Casi del genere hanno colpito altri giocatori dell'NBA, tra cui l'ormai ritirato Hall of Famer Chris Bosh, la cui carriera è stata interrotta dopo che gli è stato diagnosticato un coagulo di sangue. Alcuni atleti sono tornati, a volte meglio di prima, dopo aver avuto a che fare con i coaguli di sangue. A Serena Williams è stato diagnosticato il problema noto come embolia polmonare nel 2011, e quando è tornata era di nuovo la tennista femminile dominante al mondo. “La cosa più spaventosa che abbia mai vissuto”, ha detto Williams mesi dopo il suo ritorno.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri