Avanti 2-0 sul Barcellona, la strada verso la Final 4 di Abu Dhabi è in discesa: la possibile sfida in semifinale con l'Olympiacos aprirà il cassetto dei ricordi di Kill Bill
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Vassilis Spanoulis e la Final 4 di Eurolega: un legame troppo forte da spezzare al momento del ritiro da giocatore dell'ex play greco, da alimentare anche una volta indossati i panni da coach. Dopo averne vissute 5 con la palla tra le mani, dopo averne vinte 3 (Panathinaikos 2009, Olympiacos 2012 e 2013), dopo aver guidato il piccolo Peristeri a quella di Basketball Champions League alla prima stagione da capo allenatore (2024), il doppio vantaggio costruito dal suo Monaco nei confronti del Barcellona nei quarti di finale di playoff di Eurolega 2025 avvicina e non poco Kill Bill all'ennesimo episodio finale di una cavalcata europea delle sue squadre.
A livello puramente tattico, di esecuzione del piano partita, di espressione massima del potenziale tecnico e atletico a disposizione, il 97-80 di gara-1 e il 92-79 di gara-2 non aprono spiragli di remuntada blaugrana. Troppo profondo, fresco, completo il Monaco, che ha trovato persino picchi di protagonismo di singoli e tipologie di giocatori completamente diversi da una serata all'altra: nel primo atto erano stati i canestri dal palleggio delle guardie (James, Okobo e Strazel hanno combinato per 56 punti) e le spaziature create da Theis a creare il gap, nella seconda sfida della Salle Gaston Médecin hanno invece contribuito il dinamismo delle ali (15 dei 21 punti del top scorer Diallo hanno settato l'asticella nel primo quarto, la spallata decisiva a inizio ripresa è arrivata grazie ai recuperi e al ritmo di Blossomgame) e la costante crescita del centro "di riserva" Jaiteh - 20 punti, 9/9 al tiro e 2/2 ai liberi, +22 di plus/minus: la parabola dell'ex Torino e Virtus Bologna è in sottovalutata ascesa.
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Se ci si limitasse al parquet, il Barcellona stesso ha compreso che non ha alcuna possibilità di giocarsela. Tra la spallata "gratuita" di Satoransky in gara-1 e le continue provocazioni di Parker e Anderson in gara-2, d'altro canto, la squadra di coach Peñarroya sta tentando di trascinare la serie su un piano molto più nervoso che cestistico. La tranquillità del salotto di casa nel Principato ha favorito il mantenimento di animi tutto sommato tranquilli negli uomini di Spanoulis, limitati a qualche spallata e parolina in più del solito ma sempre col timone delle operazioni saldo tra le mani: se l'atteggiamento rimanesse tale anche nel più caliente Palau Blaugrana, la serie è destinata a terminare già nella serata del 30 aprile (la palla a due di gara-3 sarà alzata alle 19).
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La probabile presenza del Monaco negli Emirati Arabi Uniti nel quarto weekend di maggio non è frutto di un miracolo targato Spanoulis: due eliminazioni a gara-5 nei playoff e una Final 4 raggiunta nei 3 anni precedenti, durante la gestione di coach Saša Obradović, hanno creato uno standard con pochissimi eguali nella pallacanestro europea. Mantenersi su questi livelli, per di più subentrando a stagione in corso e alla prima esperienza da capo allenatore in Eurolega, è però il più grande segnale di Vassilis Spanoulis in quanto a credibilità e status tra i volti nuovi del coaching del Vecchio Continente.
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Aggiungere ulteriore coralità a una squadra costruita sulla creazione di guardie così autosufficienti come James e Okobo (i 21 e 28 assist messi a referto nelle sfide col Barcellona sono arrivati in assenza di Nick Calathes, aggiunto nell'estate 2024 proprio per aggiungere ordine all'eccessiva anarchia emersa nei momenti decisivi dell'ultimo triennio) è la vera, grande vittoria di Spanoulis. Così come i monegaschi sul Barça, anche il 2-0 sul Real Madrid del vecchio amato Olympiacos indica una favorita inevitabile per giocarsi la semifinale 1vs4 della Etihad Arena. Non toccherà più ai vari Loyd, Papagiannis, Tarpey e Cornelie mantenere l'autocontrollo: quello a gestire le emozioni, di fronte agli 11 anni e infiniti trofei conquistati in passato coi biancorossi di Atene, dovrà essere Vassilis Spanoulis.
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