Dalla sua scuola in Tanzania all'Eurolega, il capitano di Milano si racconta. "L'obiettivo è tornare tra le top d'Europa"
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Il suo cuore, in campo, lo conosciamo bene: Pippo Ricci è leader, trascinatore e uomo sempre a disposizione dei compagni e della squadra.
Ma le sue qualità morali e umani vanno ben oltre il basket: il suo grande cuore porta buona energia anche in Africa, grazie alla sua associazione Amani Education.
Come riporta l'edizione milanese de La Repubblica, ha realizzato in Tanzania (grazie anche al contributo dei milanesi) una scuola che ospita 30 ragazze, 4 suore, 6 insegnanti, 2 cuochi e 2 guardiani.
"Abbiamo già 50 preiscritti per il prossimo anno scolastico, ora l'obiettivo è raccogliere i fondi per costruire i dormitori e ospitare oltre 100 ragazzi", ha raccontato dopo l'impegno con la Nazionale.
Dove ha ritrovato, come compagno, Nic Melli, da cui ha ereditato la fascia da capitano dell'Olimpia. "È sempre bello passare del tempo con Nicolò, ho preso il suo testimone ed è un grande onore e una responsabilità. Abbiamo chiacchierato, ci siamo raccontati come stanno andando le cose e ora ci ritroveremo da avversari. Il Fenerbache è primo in classifica nonostante gli infortuni, noi stiamo vivendo un periodo relativamente positivo tra alti e bassi. Una buona prova a Istanbul può darci sicurezza e farci fare un passo avanti nella solidità del rendimento".
A dare speranza a Ricci e ai tifosi dell'Armani le notti vissute con Real e Partizan. "Quelle vittorie dimostrano che, se difendiamo insieme e ci passiamo la palla, siamo forti. Dobbiamo esserne più consapevoli come del fatto che, se non lo facciamo, perdiamo".
In questa stagione il suo impiego è cresciuto, per la gioia dei tifosi che ne hanno subito apprezzato impegno e voglia, oltre alle qualità tecniche. "Questa squadra necessita maggiormente di uno come me, che dà equilibrio e solidità in difesa, non vuole tanto la palla e fa quello che altri non fanno. Quando perdi giocatori come Melli, Hines e Hall ti accorgi che certi automatismi che davi per scontati sul piano difensivo, non lo sono più. Tutti dobbiamo contribuire, lo dico ai compagni: ogni giorno ognuno deve portare il suo mattoncino. Sento la responsabilità di essere capitano di una Milano più giovane, di grande talento e potenzialmente molto forte".
Con obiettivi ambiziosi, per forza di cose. "Conquistare i playoff di Eurolega: lo merita la società, lo merita Milano e lo meritiamo noi stessi. Vogliamo vincere il quarto scudetto di fila, ma la priorità è tornare tra le top d'Europa".