Il coach della capolista spiega l'ottimo avvio di stagione: "Tutti lavorano al massimo dal giorno zero, alleno un grande gruppo"
di Raffaele Pappadà© IPA
Lassù si sta benissimo: aria pulita, quasi rarefatta, e quella sensazione unica che restituisce una partenza da 10, in tutti i sensi. Per le vittorie in campionato, ma anche per come è stato costruito questo cammino, con un gioco moderno e con il coinvolgimento di tutto il roster, mixando elementi e caratteristiche molto diverse.
Ne è consapevole chi ha portato Trento sul punto di osservazione più alto, Paolo Galbiati, che ha confessato la sua soddisfazione a Damiano Montanari sul Corriere dello Sport.
"Abbiamo avuto un'ottima partenza con un gruppo affiatato di giocatori che ha il gusto e il piacere di stare insieme. Abbiamo disputato una preaseason molto buona, pur senza poter disporre di Zukauskas, che poi si è integrato subito grazie alla sua esperienza. Non abbiamo mai potuto contare su Badalau, vicino al rientro. Ci hanno aiutato i ragazzi del vivaio. Questo è un bel gruppo: nessuno ha mai storto il naso e tutti hanno sempre lavorato al massimo dal giorno zero".
Eppure il coach mantiene la centratura, sfruttando anche gli aspetti migliorabili. "Se in campionato siamo primi con numeri pazzeschi, in coppa il bilancio è di 3 vittorie e 7 sconfitte, di cui 3 sono arrivate in partite giocate punto a punto. La stagione va letta sul doppio binario: siamo 13-7. Numeri buoni, che ci fanno stare sul pezzo".
Atteggiamento per cui Galbiati dice di non coltivare un sogno-Scudetto. "Sognare è giusto, ma lo è anche essere realisti. Solo il tempo ci dirà se saremo bravi e fortunati. E non ci concentreremo su un unico obiettivo: vogliamo disputare la migliore EuroCup possibile, consapevoli dei viaggi molto lunghi che dobbiamo sostenere e del fatto che abbiamo un roster lungo, ma non lunghissimo. Può subentrare la stanchezza e c'è poco tempo per preparare le partite, una competizione come questa toglie e dà allo stesso modo. Adesso è presto per qualsiasi tipo di ragionamento".
A cominciare dalla gara di questa sera contro il fanalino di coda Sopot. "Senza Mawugbe, sembreremo le loro miniature, hanno elementi di 2,13 come Groselle e Van Vliet. Hanno cambiato molto, ci aspettiamo una partita dura, di coppa. Dovremo interpretare bene il metro arbitrale e giocare la nostra pallacanestro".
Mentalità tradotta in campo dagli elementi di maggior carisma, su tutti capitan Toto Forray.
"Toto rappresenta Trento nella sua massima espressione: è un esempio per tutti, lavora tantissimo e benissimo, ha creato buoni rapporti con tutti, è molto rispettato e seguito. Parla il giusto, ma quando lo fa, si fa ascoltare".