Quattro vittorie consecutive hanno riportato Vitucci e i suoi in zona playoff. Col miglior Mascolo di sempre, il viaggio a Torino è un obiettivo credibile
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Scafati, Napoli, Pistoia e Tortona: 4 scalpi consecutivi, in casa come in trasferta, pur senza due pezzi fondamentale del roster come Valerio Mazzola e capitan D'Angelo Harrison. L'ultimo mese della Nutribullet Treviso ha riportato il basket trevigiano in zona playoff a quasi 3 anni dall'ultima volta: anche in quel caso, a inizio febbraio 2022, era stata una vittoria con la Bertram Yachts a issare la squadra di coach Max Menetti al 7° posto, prima di concludere la stagione regolare con 8 sconfitte nelle ultime 11. Oggi il gruppo di coach Vitucci, a parimerito con Trieste e Tortona, è di nuovo in lizza per gli ultimi virtuali biglietti per i playoff e, tenendo lo sguardo più basso, per la settimana di Final Eight di Coppa Italia a Torino (12-16 febbraio).
"Qualcuno mi ha chiesto, visto che avevamo giocato sabato e avevo concesso la domenica di riposo, di non allenarci anche lunedì. "Appuntamento alle 12 del 9 (ieri, ndr) in palestra", ho risposto. È vero, abbiamo una striscia aperta di 4 successi, ma a buttare via tutto ci si mette un attimo". Lo sa bene coach Vitucci, come affermato oggi a Tuttosport, dopo aver vissuto tutti gli alti e bassi possibili sulla panchina dei veneti. 9 sconfitte per iniziare l'anno nella passata stagione; 5 stop di fila, dopo l'esordio vincente nel derby con Venezia, nel 2024/25. Nell'intervallo lungo della gara con Scafati, con Treviso rientrata negli spogliatoi di un Palaverde rumoreggiante sul -10 (35-45), il momento più complicato: la furiosa rimonta (69-30 il parziale degli ultimi 20') è "costata" sì il trauma all’adduttore della gamba destra che sta tenendo ancora fuori Harrison, ma ha dato il La a una striscia positiva tra le più impronosticabili.
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Tolto qualche minuto al classe 2005 David Torresani, il cui impatto di energia e intensità a inizio quarto periodo è ancora fondamentale, per concederlo a Bruno Mascolo, il co-capitano sta rispondendo con la miglior pallacanestro della carriera. Il 28enne di Castellammare di Stabia non aveva mai registrato 4 partite consecutivamente in doppia cifra per punti come nell'ultimo mese (16.8 di media), contribuendo a ridisegnare la mappa dell'attacco di Treviso. Se nelle prime 6 giornate la divisione tra tentativi da 2 e da 3 era quasi paritaria (35 tentativi da 2, 31.3 da 3), nelle ultime 4 Treviso è una squadra che gravita molto più vicino al pitturato: 43.5 conclusioni entro l'arco e solo 22.8 triple tentate di media assecondano il gioco di Mascolo, senza l'esplosività per creare separazione oltre l'arco ma con la tecnica per leggere gli spazi intasati vicino al ferro.
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Altro radicale cambiamento, complice l'infortunio di Mazzola dopo Trieste, è stato il "reintegro" di Paulicap in rotazione: il centro statunitense, sul punto di partenza dopo un avvio davvero complicato di LBA, ha ritrovato il minutaggio e la fiducia dell'annata scorsa. Come ulteriore supporto in un reparto lunghi... corto per scelta strutturale (Mezzanotte e Alston possono essere impiegati da 5 solo per un numero limitato di possessi), Treviso ha aggiunto nelle ultime due settimane anche Francesco Pellegrino, reduce da un'enorme vittoria in estate - "Dopo un normale controllo, mi è stato diagnosticato un tumore. È stato poi asportato completamente e, a seguito dell'esame istologico e della tac, non ho dovuto nemmeno fare chemioterapia" - ma con prospettive di impiego legate al rientro di Mazzola.
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In seguito al calendario più complicato dell'intera Serie A nelle prime 6 uscite (Trapani, Trento e Bologna su tutte), sono anche i numeri a parlare del novembre vissuto dalla squadra di Vitucci: 2° in Serie A per punti segnati (93.5, solo capolista Trento ne ha registrati di più); 6° per rimbalzi difensivi (25.5, mentre nelle prime 6 era la peggiore in LBA con 20.7!), 1° per palle rubate a parimerito con Trapani (8 a gara), 2° per possessi giocati sui 40' (77.3: lo stesso numero delle prime 6 uscite, a dimostrazione del basket ad alti ritmi impostato dai veneti). Continuano a esserci problemi strutturali in difesa, specialmente nella situazione mediamente più utilizzata dagli attacchi avversari (il gioco a due tra playmaker e centro), non c'è forse grandissimo margine di miglioramento a livello collettivo, ma la miglior versione di Treviso può mettere in difficoltà qualunque avversario in singola partita. Si è ormai compreso, ad esempio, che un JP Macura di nuovo sui livelli di Tortona non si potrà vedere, ma con un ruolo e un minutaggio "ridotti" ha già fatto la differenza.
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Treviso è squadra di personalità e parziali, cavalcando il talento di guardie come Bowman e la versatilità offensiva di Olisevicius (6° giocatore più utilizzato in LBA: 32.1' di media sul parquet). E ha già dimostrato di avere serate particolarmente ispirate al tiro (4 gare su 10 con oltre il 40% da 3), ingrediente in grado di sparigliare le carte anche contro squadre più strutturate e fisiche. Un'accoppiata che può risultare assai indigesta se assaporata, magari da favorita, in una competizione a eliminazione diretta in gara secca. Magari verso metà febbraio, alla Inalpi Arena, dove Treviso spera di trovare ulteriori stimoli per raggiungere l'obiettivo fissato in estate.