A pochi giorni dall'ottima prova con l'ASVEL, l'ex Venezia ha risposto presente in Serie A: oltre ai 9 punti, ecco l'energia e la "mentalità" apprezzate da Ivanovic
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Se avessimo staccato la spina che ci collegava alla pallacanestro italiana a inizio maggio 2024 e ricollegata solo ora, esaltarsi per le sequenze di puro atletismo di Rayjon Tucker in una partita praticamente già chiusa contro Scafati sarebbe stato impossibile. Proprio per le fatiche maturate dal 27enne di Charlotte tra i playoff con Venezia e i primi mesi in Virtus Bologna, i segnali inviati dall'esterno statunitense sono da interpretarsi come incoraggianti. Anche perché arrivati a pochi giorni dal primo "squillo" in carriera in Eurolega.
9 punti, una selezione di tiri ancora da ripulire (2/5 da 2, 1/1 da 3 e ai liberi), 4 rimbalzi e 1 assist: nel 97-71 con cui le Vu nere hanno superato una Givova in partita per poco più di due quarti, Tuck non è stato il protagonista principale - chiedere ai 13 punti e 10 assist di Pajola per ulteriori informazioni. Quello che è successo a cavallo tra 3° e 4° quarto, però, è il primo scorcio di partita che verrà in mente a tutti i tifosi virtussini: nel giro di poco più di due minuti effettivi, i 7 punti consecutivi dell'ex Reyer hanno acceso l'ultima scintilla alla Segafredo Arena.
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Tripla dall'angolo (Tucker non segnava da 3 in Italia dal 3 novembre, e in Eurolega è per ora fermo a 2/9 da inizio anno...), canestro cadendo verso la prima fila con la mano di Pinkins in faccia, schiacciata sopra il tentativo di stoppata di Stewart dopo una virata a centro aerea: forse la prima scarica di energia data da Tucker in bianconero, accompagnata da un'esultanza forse "eccessiva" (considerando il peso della sfida e la situazione di punteggio) ma necessaria per caricare tutto l'ambiente circostante.
Con il reparto esterni ora pienamente disponibile, l'ultima settimana sembra aver designato i ruoli che coach Ivanovic ha pensato per (ri)connettere Tucker nel roster bolognese: difensore sui tiratori e attaccante sugli scarichi in Serie A, specialista difensivo sui portatori di palla e potenziale risorsa in transizione in Eurolega. Dopo un'annata da fulcro della pallacanestro di Spahija a Venezia, il processo di sdoppiamento dell'americano sembra giunto al termine dopo una lunga e travagliata gestazione: passare dal gestire Miaschi e Stewart in LBA al mettere pressione sulla palla coi Maledon e de Colo in Europa non è banale, così come abituarsi a dipendere dagli spazi concessi dalle difese avversarie per limitare altri compagni.
Fino al 10 novembre, in Italia Tucker aveva giocato sempre più dei 12' concessigli da Ivanovic contro Scafati. Così come in Eurolega, dove contro l'ASVEL si è visto un Rayjon impiegato con minutaggi che non si apprezzavano dalla sconfitta a Madrid del 12 novembre. Anche nell'ultima di Eurolega, come con la Givova, sono stati un centinaio di secondi di intensità pura di Tucker (assist per tripla di Morgan del +13, sfondamento su penetrazione di de Colo e secondo fallo del francese provocato dal primo passo bruciante, 4 scivolamenti laterali a chiudere la linea di fondo a Maledon per provocare il recupero di Diouf e la transizione per la tripla del +18 di Morgan) a incendiare la Segafredo Arena.
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La tendenza a rifiutare il tiro e attaccare aree troppo intasate è ancora viva, e in alcuni possessi difensivi la palla gli fa troppo gola: gli apprezzamenti di un coach come Ivanovic ("Mi piace la sua mentalità" post Scafati; "È stato uno degli MVP dello scorso campionato italiano, ogni giorno si allena in maniera positiva e concentrata. Stasera ha fatto un buon lavoro, specialmente in difesa, mettendo energie e aiutando la squadra" post ASVEL), da sempre affascinato dalla componente di energia legata al Gioco, non possono non far piacere. 3 mesi di disconnessione durante la gestione Banchi e la disponibilità, per bocca della dirigenza bianconera, di cercare una nuova sistemazione per finanziare altri innesti: se c'era questo da pagare per rivedere un Rayjon Tucker a briglie sciolte, per la Virtus ora il prezzo sembra più giusto.