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Sasha Vezenkov all'Olympiacos, il ritorno del re

È bastato un anno in NBA per far tornare al bulgaro la voglia di giocare in Grecia: Atene è pronta a dominare l'Europa della palla a spicchi

25 Lug 2024 - 10:13
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Sasha Vezenkov in maglia Olympiacos è un piacere a cui gli occhi degli appassionati di Eurolega non avrebbero mai voluto rinunciare. Il biennale firmato nella scorsa estate coi Sacramento Kings aveva fatto sospirare molti, ma la speranza di rivedere il bulgaro competere nel torneo che lo aveva appena visto trionfare nella corsa all'MVP non era campata in aria.

Una stagione da sole 42 partite giocate (sulle 83 totali della franchigia californiana), 12.2' di media sul parquet e la miseria di 4.5 conclusioni tentate ad allacciata di scarpe è stata sufficiente per far comprendere - finalmente - anche all'ex Aris e Barcellona che l'Europa fosse il suo esclusivo giardino di casa, dove sentirsi pienamente valorizzato.

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E chi meglio del sistema di Bartzokas e dell'Olympiacos, disegnato dal sarto per innescare il bulgaro con movimenti lontano dalla palla e sfruttare l'infinito raggio di tiro per aprire il campo ai compagni (nonostante le difficoltà di adattamento, Vezenkov ha mantenuto comunque il 37.5% dall'arco su 2.9 triple a gara anche in NBA)?

Rispetto alla precedente versione del Vezenkov in maglia Olympiacos, la squadra del Pireo possiede un playmaking ancor più diffuso: se prima passava tutto o quasi dalle mani di Sloukas - con Canaan a non fornire mai veramente la scintilla attesa e Walkup ideale nel comandare l'intensità della difesa ma non quella della circolazione offensiva -, nel 2024/25 i biancorossi potranno contare dalla prima palla a due di Eurolega su un pacchetto guardie quasi impareggiabile per profondità e varietà: in attesa del rientro di Keenan Evans, quello formato da Walkup, Vildoza, Williams-Goss e Dorsey è un quartetto capace di entrare in ritmo di per sé come di servire coi tempi giusti i lunghi di Bartzokas.

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Quasi impareggiabile? Sì, perché il riferimento e il paragone più immediato è con l'unica squadra sulla carta più accessoriata in termini di creazione e di talento offensivo in cabina di regia. Coincidenza vuole che sia una squadra ancora di Atene, e con Kostas Sloukas (e Lorenzo Brown, e Kendrick Nunn, e Jerian Grant!) a roster: le sfide stagionali tra Olympiacos e Panathinaikos, tralasciando tutti gli strascichi ipotetici che potrebbero avvelenare l'extracampo, si apprestano a passare alla storia per il livello competitivo offerto, lo spettacolo e il talento sciorinati sul parquet di O.A.K.A. e del Pireo.

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Due squadre da Final 4: i Greens campioni di Eurolega in carica, l'Olympiacos con 3 partecipazioni consecutive al weekend finale della competizione. E, da oggi, con un'ala bulgara sotto contratto sino al 2029. Come riportato da SDNA, questi i dettagli dell'accordo: nessuna clausola di uscita, €3.7 mln annui di base e €500.000 di bonus, €20.5 mln totali. Quello offerto dall'Olympiacos è nell'ordine di grandezza del contratto più oneroso mai riconosciuto nella storia di Eurolega, quello che il Barcellona dovrà ancora finire di riconoscere a Nikola Mirotic. Un derby cittadino, sul più grande palcoscenico d'Europa: gli occhi del mondo e di Eurolega saranno su Atene. Grazie, anche e soprattutto, a Sasha Vezenkov.

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