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Virtus, un derby di Eurolega per affossare Milano

Il 90-70 della Segafredo Arena non solo elimina l'Olimpia dalla post season in Europa, ma svolta definitivamente l'inerzia in vista dei Playoff in Italia

05 Apr 2025 - 08:56
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"Amarsi ancora / Farlo dolcemente / Solo per un'ora / Perdutamente": era dal 10 gennaio che il popolo della Virtus Segafredo Bologna non salutava così il finale di una vittoria casalinga delle Vu Nere in Eurolega. Nella serata in cui doveva essere l'EA7 Emporio Armani Milano a giocarsi tutto, con la speranza di sfruttare un passo falso della Stella Rossa e rientrare in corsa per il 10° posto, ecco invece un 90-70 "inutile" a fini della classifica europea, ma tassello importante nello spostamento degli equilibri stagionali tra due tra le principali favorite per lo scudetto tricolore.

20 punti di differenza, persino pochi rispetto al divario agonistico mostrato sul parquet emiliano. Anche con rotazioni parzialmente rivisitate, in modo da distribuire meglio talento ed energie fisiche tra i vari quintetti - Akele titolare (10 punti, nessun errore al tiro e ottima difesa su Mirotic: il miglior Nicola dell'anno) e Shengelia dalla panchina nella posizione di 4, ad esempio -, coach Ivanovic ha trovato un equilibrio all'apparenza solido, che mancava all'ombra delle Due Torri ormai da diversi mesi.

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Un equilibrio fatto anche di scelte forti: la restrizione di minutaggio di capitan Belinelli e Polonara, la rinuncia totale a elementi marginali nelle rotazioni (Visconti, Tucker e Grazulis, tra prestiti e risoluzioni consensuali, non fanno più parte di questo gruppo) e la probabile non estensione del contratto in scadenza al 30 aprile di Justin Holiday - contro l'Olimpia impiegato solo per gli ultimi 3'08", con una contesa già più che indirizzata - esprimono una volontà necessaria nel contesto specifico bolognese. Non c'è tempo, all'alba di aprile, per esperimenti o variazioni sul tema: Ivanovic ha individuato "i suoi", e da questi non si derogherà da qui a fine stagione.

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Il montenegrino ha intrapreso una strada al momento non percorribile da Milano, costretta a reagire a continue assenze e impossibilitata a provocare cambiamenti di sua spontanea volontà. Un giocatore su tutti, simbolo della bontà delle gerarchie create in casa Virtus? Matt Morgan: i 16 punti del playmaker del North Carolina sono stati solo l'ultimo degli aspetti positivi generati dalla sua presenza sul parquet contro Milano, fondamentale per dare una sferzata di energia e ritmo dalla panchina. Per l'ex London Lions terza doppia cifra consecutiva in uscita dalla panchina e un feeling sempre più sviluppato con Shengelia, per creare e mantenere vantaggi ad alti ritmi: il 6° uomo bianconero è lui.

Liberatasi dalla preoccupazione di cosa accadrà nei prossimi mesi - la presenza nella Eurolega, guidata ancora da coach Ivanovic, è stata confermata in settimana -, quello vissuto oggi dalla Virtus è quasi un lusso, paragonato alle recenti stagioni: chi di dovere è stimolato a concentrarsi sul presente, che significa obiettivo 17° scudetto, e chi di dovere ha la facoltà di programmare quello che verrà, tra roster 2025/26 e nuova arena. Siamo ancora a un paio di mesi da quando conterà davvero aver maturato più certezze, consapevolezze e abitudini positive: almeno rispetto agli storici rivali dell'Olimpia Milano, la Virtus Bologna si sta costruendo oggi un bel margine di vantaggio.

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