Agli Azzurri manca un punto per i playoff di novembre. Ma la squadra non ha assorbito le idee del ct
Manca un punto all'Italia per avere la certezza di un posto agli spareggi per Russia 2018, ma la testa è già alla doppia sfida di novembre da dentro o fuori. L'avversario è sconosciuto, ma la pratica del girone dovrà essere chiusa in casa contro la Macedonia. La Nazionale a settembre non ha mai dato il meglio di sé, ma anche contro Israele tutte le perplessità emerse in Spagna sono state confermate. Ventura insiste con il 4-2-4, modulo e scommessa audace che però a un anno dall'insediamento del ct, non ha portato grandi frutti. I fischi del Mapei Stadium durante l'ultima sfida, soprattutto nel primo tempo, hanno confermato l'umore dei tifosi, spazientiti al cospetto di una squadra spaesata in campo e poco convinta del lavoro da svolgere. Se l'obiettivo iniziale era di vincere divertendo, cambiando il dna calcistico tricolore, qualcosa è andato storto e serve un cambio di rotta prima che sia troppo tardi.
Non entriamo nel merito tattico, il ct Ventura è piuttosto navigato e non necessita sicuramente di lezioni. Un confronto faccia a faccia tra lo staff e i giocatori, però, è d'obbligo. La scoppola spagnola ha lasciato cicatrici più profonde di quanto si possa immaginare al primo vero test importante e anche contro Israele gli undici scesi in campo non sono sembrati convinti del modo di giocare imposto dalla panchina. Interpreti inadatti probabilmente, di sicuro è rimasto un primo tempo contro Israele da proporre come cura a chi soffre di insonnia. Zero movimento delle punte, esterni troppo larghi e mai pericolosi e tempi di inserimento dei terzini sbagliati. Il tutto condito da un filtro a centrocampo praticamente assente che ha permesso agli avversari di spaventare Buffon con un paio di occasioni nitide. Se questa è la strada intrapresa e non sarà cambiata, come dichiarato da Ventura dopo Madrid, c'è da preoccuparsi davvero. A novembre un paio di occasioni regalate ad avversari più quotati di Israele potrebbe costarci la qualificazione al Mondiale.
E' giunto il momento di affidarsi alle certezze. Ventura deve fare il ct in tutti i sensi, gestore di calciatori selezionati e non allenatore. Puntare su meccanismi e qualità che permettano alla Nazionale italiana di viaggiare con tranquillità verso la Russia seppur in seconda classe. Ripartendo dalle certezze come Immobile, al sesto gol sotto la guida Ventura, e Belotti; ma anche dalla corsia di destra con Candreva e Zappacosta (con Conti valida alternativa) che hanno confermato di essere ottimi elementi da inserire in un gioco di squadra rodato, cercando poi il modo di valorizzare Insigne senza sacrificarlo nel gioco di squadra.
A tal proposito Ventura si trova a fare i conti con un problema inaspettato: Marco Verratti. Il regista del Psg è uscito tra i fischi anche contro Israele, spesso impreciso nei lanci e latitante in copertura. La coppia davanti alla difesa con De Rossi ha fatto acqua da tutte le parti, vulnerabile in difesa e poco precisa nella costruzione di gioco, rallentando i ritmi di un'azione mai a due tocchi anche per il poco movimento del reparto offensivo. Insomma, questo modulo non è stato recepito dai giocatori selezionati e in un momento da dentro o fuori come quello che attende l'Italia a novembre, forse sarebbe giusto metterlo da parte.