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"Riunioni? Il ct dà la linea"

L'ex ct e campione del mondo: "I calciatori non possono accordarsi separatamente rispetto al tecnico. E Ventura cerchi qualcosa di semplice"

09 Ott 2017 - 11:26

"L'allenatore è il punto di riferimento, deve dare la linea. Bisogna credere nei ruoli. Ci sono delle regole, è la personalità del ct che deve dare una certa linea determinata. Chi va in campo deve dare il massimo, non ci sono riunioni da fare o non fare". Chiaro il pensiero dell'ex ct azzurro ed ex campione del mondo Dino Zoff sul confronto tra giocatori dopo il brutto pari con la Macedonia. Un consiglio a Ventura: "Cerchi qualcosa di semplice".

"Mi ricordo una riunione di noi giocatori nel 1974 sul treno per Stoccarda, vennero fuori due o tre cose e subito hanno chiuso la discussione perché non erano compatibili con il ruolo di giocatori - ha proseguito Zoff ai microfoni di Radio Anch'io Sport - L'unico responsabile è l'allenatore. Io da ct mi preoccupavo anche quando i giocatori dicevano cose positive, non era loro compito parlare, ci sono regole e la responsabilità è del ct".

E ancora: "Il clima di sfiducia credo sia aumentato dopo il tracollo per 3-0 con la Spagna. Siamo andati a Madrid cercando di esorcizzare la paura con le parole, ma a queste devono seguire i fatti. E ritengo che il nostro atteggiamento sia stato indice di poca sicurezza. Se si parla troppo, non si ottengono grandi risultati. È sempre stato il nostro male. La mancanza di affiatamento danneggia le prestazioni. Bisognerebbe trovare un modulo che funzioni in fretta e in cui tutti possano esprimersi al meglio. Non c'è tempo per provare moduli nuovi, bisogna cercare qualcosa di semplice e soprattutto adeguare il modulo di gioco al vero valore della squadra di cui dispone. Adesso serve il meglio del momento".

Sul futuro degli azzurri: "Per una convinzione personale, ritengo che la Nazionale alla fine andrà in Russia. Preparare un playoff, con due partite di andata e ritorno, porta con sè varie componenti. Bisognerà curare l'approccio ai match, anche perché l'importanza dell'evento aumenta l'adrenalina, ma in fondo il calcio e' sempre uguale".

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