Prima trasferta a Vaduz per la nazionale italiana, alla scoperta di uno scenario unico e con un freddo estremo
Per la prima volta nella storia la Nazionale italiana di calcio affronterà il Liechtenstein. Una trasferta tutto sommato comoda per gli azzurri, sicuramente caratteristica. Vaduz si trova a meno di quattro ore d'auto da Milano e il Rheinpark, stadio costruito tra le montagne e in riva al Reno, è pronto a riempire le sue tribune per l'ennesimo match internazionale. Con poco più di 6mila posti a sedere questo impianto porta con sé uno scenario unico.
Freddo farà freddo, anzi, qualcosa in più. E' meglio che i giocatori scelti da Ventura per affrontare il piccolo Liechtenstein siano preparati al peggio. L'umidità portata dal Reno e dalla sua nebbia è di quelle che in una tipica notte autunnale del Principato penetrano le ossa e non ti abbandonano per giorni. Ci sarà il tutto esaurito ovviamente, che vuole dire poco più di 6mila anime e un'intera città allo stadio, che pur nelle dimensioni ridotte porta con sé l'eccellenza degli standard Uefa raggiunti con una spesa inferiore ai 20 milioni di euro.
Le montagne alle spalle e la città di Vaduz dominata dal Castello del Principe rendono lo scenario del Rheinpark Stadion qualcosa di unico nel suo genere. L'impianto è stato inaugurato negli ultimi anni del secolo scorso e oltre alle partite della nazionale del Liechtenstein ospita quelle del Vaduz FC nel campionato svizzero quando però, visti i regolamenti locali diversi, la capienza viene aumentata dai posti in piedi.
Nel suo piccolo però è un gioiellino e in pochi anni l'impianto ha raddoppiato la grandezza aggiungendo le due curve alle tribune centrali già presenti, una verso il centro e la più piccolina sulla riva del Reno. Tutto rigorosamente coperto con dei pannelli solari installati sul tetto.
Certo l'ambiente non sarà dei più caldi mai assaggiati dagli azzurri di Ventura, ma la città di Vaduz saprà come accogliere così tanti campioni nella capitale che è grossa un decimo di tutto lo stato stesso. Nella nebbia e nel freddo pungente molti coglieranno l'occasione di incontrare più italiani del solito, e ce ne sono di residenti qui, per rispolverare le gesta italiane di Mario Frick tra Terni e Siena. Qui è una leggenda e non c'è Buffon o Verratti che tenga.