Mondiali donne: il sogno dell'Italia finisce ai quarti
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Dopo un primo tempo equilibrato, nella ripresa arrivano le reti di Miedema e Van der Gragt che eliminano l'Italia. Le olandesi sfideranno la Svezia
Si interrompe ai quarti l'avventura dell'Italia femminile al Mondiale di Francia. Le azzurre si devono arrendere 2-0 all'Olanda. La squadra di Bertolini contiene le Oranje nel primo tempo. Nella ripresa le campionesse d'Europa in carica dominano, prendono una traversa e trovano le reti con Miedema (70') e Van der Gragt (80'): in semifinale troveranno la Svezia (2-1 sulla Germania). Per l'Italia sfuma anche il sogno di qualificazione a Tokyo 2020.
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Poteva essere un altro 29 giugno glorioso. Poteva essere un altro Italia-Olanda da ricordare per sempre, dopo la semifinale di Euro 2000. Invece nel calcio esistono le categorie e, per quanto si possa ricorrere alla sfericità del pallone, i sogni sono destinati a rimanere tali. Il movimento olandese propone 150mila tesserate su sette milioni di popolazione, quello italiano ne ha 24mila su 60 milioni. Difficile competere ad armi pari in queste condizioni, senza aver accesso nemmeno al professionismo, a differenza delle Oranje. Le lacrime di Girelli e Giacinti a fine partita testimoniano anche un senso di frustrazione per un qualcosa di bello che per ora ha la dimensione di un sogno ma può essere un punto di partenza per il futuro.
Le azzurre tengono bene nei primi 45 minuti, quando i ritmi della partita sono molto lenti. Il caldo di Valenciennes non lascia tregua alle 22 in campo e già dopo 15 minuti i segni della fatica sono evidenti. Il leggero predominio olandese a livello di gioco non porta nessun pericolo dalle parti di Giuliani, anzi è l'Italia ad andare vicina al vantaggio nel primo tempo. Bergamaschi, sola in area, ha la palla dell'1-0 ma arriva scoordinata al tiro e la capitana olandese van Veenendal blocca facilmente. Le olandesi, campionesse d'Europa in carica, sono in formazione tipo (recupera anche Martens dall'infortunio al piede) e hanno un tasso tecnico superiore, soprattutto sugli esterni. L'Italia tiene bene a livello difensivo, Guagni vince ogni duello con la dirimpettaia van de Sanden, mentre Gama lascia calciare Miedema verso la porta di Giuliani solo al 29'. È il primo tiro olandese nei primi 45 minuti: seguirà solo una punizione fiacca di Spitse. Ben più pericolose le azzurre, che al 36' vanno vicine al vantaggio con un diagonale di Giacinti di poco fuori.
Nel secondo tempo la partita cambia volto: le azzurre crollano fisicamente, la superiorità fisica delle olandesi è evidente. Bertolini tenta di mettere una pezza sostituendo Bartoli e Bonansea con Boattin e Sabatino. Niente da fare, l'Italia non riesce a uscire dalla propria metà campo e solo per questione di centimetri Miedema non riesce a sbloccare il punteggio già nei primi minuti della ripresa. Le campionesse d'Europa fanno la differenza da fermo: il calcio tagliato di Spitse fa danni devastanti. La numero 8 prima pesca su corner Danielle van de Donk, che con un destro a giro prende la traversa, poi prende il palo direttamente da punizione. Alla terza minaccia arriva la capitolazione. Spitse, sempre da calcio piazzato, trova la testa di Miedema, che gira a rete. È il 70', e il gol suona come una condanna, perché l'Italia non dà assolutamente l'impressione di poter pareggiare. Infatti dopo dieci minuti arriva il raddoppio Oranje: ancora su una situazione da fermo, ancora Spitse, stavolta è Van Der Gragt a svettare di testa. È il 2-0 che vuol dire eliminazione. Le azzurre piangono, in panchina e in campo, Sabatino orgogliosamente cerca il gol della bandiera, van Veenendal si salva in angolo. È l'ultima emozione prima della resa. Adesso arrivano altre partite, da giocare in campo ma soprattutto in politica sportiva.