La ct delle azzurre e Sara Gama in conferenza: "Ma fa caldo per tutti e dobbiamo adattarci"
Alla vigilia dei quarti di finale del Mondiale femminile tra Italia e Olanda a tenere banco è la polemica relativa all'orario del match, che si giocherà alle 15 a Valenciennes nonostante il caldo infernale di questi giorni nel nord della Francia. Alle parole della ct olandese Sarina Wiegman si è accodata anche quella azzurra, Milena Bartolini: "È un po' strano che questa partita si giochi alle 15 dopo che tutte le altre si sono giocate di sera. Il buon senso avrebbe dovuto far giocare questa gara alle 21 - ha dichiarato in conferenza stampa - Il caldo si farà sentire, ma sarà uguale per entrambe le squadre. Dispiace che si giochi con questo caldo perché penalizzerà lo spettacolo: di sera avremmo avuto un ritmo diverso".
Nonostante il gran caldo la ct azzurra si dice però "fiduciosa" e sogna che l'Italia possa essere la sorpresa del Mondiale come l'Olanda era stata dell'Europeo: "Loro amano il possesso palla, noi pure, ma bisogna sapersi adattare - ha dichiarato prima di aggiungere che - L'ondata di affetto che arriva dall'Italia si percepisce e aiuta molto queste ragazze che stanno facendo qualcosa di veramente bello perché hanno una missione, lo ripeto sempre".
GAMA: "I NOSTRI TIFOSI FANNO PIÙ CASINO. ORA IL PROFESSIONISMO"
Sulla stessa linea della ct anche il capitano delle azzurre Sara Gama: "Concordo con Milena, ma fa caldo per tutti e dobbiamo adattarci. Diciamo che a Montpellier abbiamo fatto rodaggio". "Gli olandesi avranno più tifosi a sostenerli? Nessuna inferiorità da parte nostra - ha aggiunto in conferenza stampa - Sappiamo che ci sono molti pullman in arrivo dall'Italia. E poi i nostri tifosi fanno più casino...".
ITALIA-OLANDA, INSIEME CONTRO LA DISCRIMINAZIONE Le giocatrici diItalia e Olanda, impegnate sabato alle 15 a Valenciennesnella sfida ai quarti di finale della Coppa del mondo donne,esporranno insieme un cartello prima della partita per esprimerela loro "unione contro la diversità". Lo ha annunciato la FIFA,precisando che si tratta di un'iniziativa "contro ladiscriminazione in base alla religione, il sesso, la disabilitào l'origine".