Il terzino del Genoa torna dopo sei anni. Il centrale: "Nazionale e Juventus le mie sfide"
Il ritorno in Nazionale dopo sei anni, l'emozione per un nuovo inizio. Criscito è pronto a vestire l'Azzurro: "Devo ringraziare Mancini per questo - ha commentato il terzino del Genoa -. E' un grande allenatore, l'uomo giusto per far ripartire la Nazionale". Gli ha fatto eco Caldara: "Ho capito subito che è un grande tecnico. Dimostrerò di valere le maglie di Nazionale e Juventus, queste sono le mie sfide anche se non sarà facile".
Tra i volti di ritorno in Nazionale con il nuovo corso Mancini non c'è solo Mario Balotelli. Dopo una lunga assenza è tornato a vestire l'Azzurro anche Mimmo Criscito, prossimo a giocare con il Genoa nella prossima stagione dopo sette anni allo Zenit: "Ho sempre un brutto ricordo del 2012 - ammette il terzino -, ma sono cresciuto e ora sono felice. Ho più esperienza rispetto all'ultima volta, ma devo ringraziare Mancini. Ho un ottimo rapporto con lui, ma sta a me dimostrare cosa posso fare in campo".
La delusione del Mondiale da casa è enorme, ma la Nazionale deve ripartire: "E' dura, ma abbiamo un gruppo forte con giovani molto bravi. Sono fiducioso, c'è entusiasmo e voglia di tornare grandi. Mancini è l'uomo giusto per tornare in alto, è un grande allenatore che ha vinto tanto. Metterà la sua personalità al servizio del gruppo, ma anche la sua grinta e l'esperienza. Spero si possa fare bene tutti insieme, anche con i giovani".
Il problema semmai è la presenza di troppi stranieri in Serie A: "Forse è uno dei problemi, io giocando in Russia ero penalizzato visto che in campo dovevano esserci sempre cinque russi. Potrebbe essere un'idea da riproporre nel nostro campionato". Ora però la testa è al Genoa e alla Nazionale: "Mi sono sempre impegnato allo Zenit e non so perché non venissi preso in considerazione pur giocando in Champions ed Europa League. Chi è stato convocato in ogni caso se lo meritava".
Oltre a Criscito ha parlato anche il nuovo difensore della Juventus, Mattia Caldara: "Sono stati due anni importanti all'Atalanta dopo un inizio complicato per i metodi di allenamento di Gasperini e per la differenza con la Serie B. La Juve ha chiamato, ma ho fatto ad aspettare. Ora spero di essere pronto perché in bianconero non si può sbagliare". A Bergamo ha giocato anche in Europa: "Sicuramente mi è servita l'esperienza per maturare, le partite sono molto diverse e sono cresciuto. Le squadre estere non mollano mai, in Italia quando sei sotto di due gol pensi a non subirne più".
Caldara sarà protagonista del nuovo corso dell'Italia con Mancini ct: "E' diverso da Gasperini, sia negli allenamenti che nelle idee di calcio. E' un grande allenatore e vuole la squadra corta con densità vicino alla palla. Vogliamo far tornare l'Italia dove merita, ma non so se sarò io il simbolo di un cambio generazionale. Voglio dimostrare di meritare delle maglie così importanti, sono due sfide che sento molto".
Il futuro parla bianconero: "So che non sarà facile all'inizio, ma voglio imparare molto dai giocatori più forti di me. Dimostrerò il mio valore anche se sarà dura, mi metterò a disposizione della squadra. Ovviamente mi dispiace non giocare con Buffon, fa piacere giocare con una leggenda. Ha dato tanto alla Juve e al calcio italiano".