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Troppa Spagna: Italia ko 3-0

Al Bernabeu le Furie Rosse dominano dall'inizio alla fine: doppietta del talento del Real Madrid. Azzurri verso gli spareggi

03 Set 2017 - 14:03

Italia dominata dalla Spagna al Bernabeu: nella gara valida per le qualificazioni ai Mondiali di Russia 2018, gli Azzurri vengono sconfitti 3-0 e dicono addio al primo posto nel girone. Isco decide la gara già nel primo tempo con una punizione al 13' e un gran sinistro al 40'. Al 77' Morata appena entrato segna da due passi. La Spagna sale a quota 19 punti, a + 3 sull'Italia a 3 gare dal termine, e vede la qualificazione.

Altro che impresa, l'Italia esce dal Bernabeu con le ossa rotte e il morale a pezzi. La sconfitta è totale con gli Azzurri incapaci non solo di stare all'altezza della Spagna ma anche solo di impensierire minimamente una squadra che ha stravinto il confronto soprattutto in mezzo al campo dove la qualità della squadra di Lopetegui è stata infinitamente superiore. Isco è un giocatore di un'altra categoria in questo momento, Iniesta il solito professore ma è tutta la Spagna ad essere semplicemente troppo forte al cospetto di un'Italia tradita da Verratti e Insigne come da tutti gli effettivi sul campo. Per arrivare a staccare il pass per Russia 2018 quasi certamente serviranno gli spareggi per Ventura, che secondo lo era già ma solo grazie alla differenza reti. Ora lo è anche per distacco di punti e per quello che si è visto a Madrid sul campo. La Spagna è tornata eccome, cancellando l'eliminazione subita lo scorso anno agli Europei per mano della truppa guidata da Conte. Non a caso le Furie Rosse venivano da 9 vittorie nelle ultime 10 partite e nelle ultime 59 partite di qualificazione ai Mondiali non avevano mai perso. Soprattutto, la Spagna non ha mai perso una partita di qualificazione al Mondiale di fronte al suo pubblico. Aggiungiamo che l'Italia non riesce a trionfare in terra iberica dal 27 marzo 1949 ed ecco che il cerchio si chiude. 

Era la notte che poteva decidere tutto o quasi, nel luogo che più di ogni altro incanta ed evoca meravigliosi ricordi: la sfida che può valere mezzo biglietto aereo per la Russia segna anche il primo ritorno degli azzurri al Bernabeu dopo quella magica notte dell'11 luglio 1982 che valse un titolo Mondiale. E per provare ad arrivare al prossimo, di Mondiale, Ventura conferma con le scelte di formazione quanto detto a parole alla vigilia: niente paura. Complice l'infortunio di Chiellini il ct sceglie l'amato 4-2-4 con Darmian e Spinazzola sugli esterni, la coppia De Rossi-Verratti nel mezzo e tutto l'estro di Insigne, Candreva, Belotti e Immobile in avanti. La classifica del gruppo G, che vede Italia e Spagna con gli stessi punti ma una differenza reti (+18 contro +14) a favore degli iberici, impone al gruppo azzurro di affrontare le Furie Rosse, senza Morata lasciato in panchina da Lopetegui, con coraggio.

La partita però che Ventura ha in mente trova subito enormi ostacoli nella qualità dei palleggiatori spagnoli che fin da subito iniziano a imbastire la loro fitta trama di passaggi: il piano azzurro prevede la riconquista della palla e la verticalizzazione immediata ma le difficoltà nel mezzo del campo, numeriche e tecniche, diventano presto decisive. Quando la Spagna attacca l'Italia va in apnea e se gli azzurri sbagliano anche in uscita con alcune leggerezze nei disimpegni la salita diventa impossibile da affrontare. Iniesta è il solito visionario che regala palloni in verticale che sono una meraviglia: sfruttando uno di questi Asensio brucia Bonucci costringendolo al fallo e la punizione seguente è quella che spacca il match grazie al piedino ispirato di Isco che sorprende un Buffon partito in ritardo. L'Italia riesce a reagire solo con cambi di gioco e tentativi in profondità che non vanno a buon fine. Gli azzurri non riescono a fare gioco e a sfruttare le qualità di Insigne e soprattutto di un Verratti lento e impreciso: gli unici affondi arrivano da destra dove Candreva spinge e ripiega bene e Darmian riesce a pescare Belotti che con un colpo di testa impegna De Gea. Ma il contributo dell'attacco italiano finisce qui. Il centrocampo degli uomini in rosso è di un talento palesemente superiore come palesemente superiore è quell'Isco che al 40' mette il sigillo, assistito, non a caso, dal solito metronomo Iniesta, con un sinistro da fuori che suona come una condanna anticipata. 

Nella ripresa arriva subito un segnale di vita in contropiede con Immobile che serve Insigne arrivato a rimorchio e murato però da De Gea. Gli azzurri provano a dare un senso al match ma restano troppo fermi, anche col pallone tra i piedi, dinnanzi a una Spagna desiderosa di controllare senza spingere troppo. Del resto, a giocatori così basta palleggiare soprattutto con un doppio vantaggio dalla propria parte che costringe gli azzurri, sempre in difficoltà nell'impostazione, a rincorrere desolatamente gli avversari. Il tasso tecnico dei padroni di casa è semplicemente mostruoso contro una squadra inerme e incapace di contenere e ribattere: Isco si inventa giocate e numeri che continueranno a comparire negli incubi di Verratti. Persino il subentrato Morata riesce a trovare gloria: servito da Sergio Ramos, l'ex juventino da due passi cala il tris in un momento in cui la Spagna fa quello che vuole e per l'Italia il match diventa un'agonia fino al fischio finale. 

Verratti 4,5 - Lento e impreciso nell'impostazione e nelle verticalizzazioni. Al cospetto di Isco, che lo irride con grandi giocate, vede le streghe. 

Buffon 5 - Parte in ritardo sulla punizione di Isco che spiana la strada alla Spagna 

Bonucci 4,5 - Si perde Asensio nell'azione che porta alla punizione del vantaggio. Poi si perde Piqué che poco dopo sfiora il gol. E via via si perde tutti gli spagnoli che capitano nell'area azzurra

Candreva 5,5 - Uno dei meno peggio: a destra lui e Darmian provano a costruire le uniche azioni degne di questo nome ma è troppo poco e nella ripresa cala vistosamente. 

Isco 8,5 - Giocatore sublime, imprendibile. Due gol che non sono nemmeno le cose migliori che riesce a fare: i suoi numeri e le sue giocate permettono alla Spagna di essere sempre in superiorità e ripartire in maniera micidiale. Vale i soldi del biglietto. 

Iniesta 7,5 - il solito professore del centrocampo. Imposta, cuce, copre, verticalizza. Dà lezioni a Verratti. 

Sergio Ramos 7 - Belotti non è in serata di grazia ma lui lo blinda. E nel finale serve a Morata l'assist per il 3-0
SPAGNA-ITALIA 3-0
Spagna (4-3-3 ): De Gea 6,5; Carvajal 7, Sergio Ramos 7, Piquè 6,5, Jordi Alba 7; Koke 6,5, Busquets 7, Iniesta 7 (27' st Morata 7); David Silva 6,5, Asensio 7 (32' st Saul sv), Isco 8,5 ( 44' st Villa sv). A disp.: Reina, Azpilicueta, Bartra, Nacho, Thiago, Deulofeu, L. Vazquez, Pedro, Suso. All.: Lopetegui 8
Italia (4-2-4): Buffon 5, Darmian 5, Barzagli 4,5, Bonucci 4,5, Spinazzola 4,5; De Rossi 5, Verratti 4,5; Candreva 5,5 (25' st Bernardeschi 5), Immobile 5 (30' st Gabbiadini 5), Belotti 5 (25' st Eder 5), Insigne 4,5. A disp.: Donnarumma, Perin, Astori, Rugani, Conti, D'Ambrosio, Parolo, Pellegrini, El Shaarawy. All.: Ventura 4
Arbitro: Kuipers (Olanda)
Marcatori: 13' Isco (S), 40' Isco (S), 32' st Morata (S)
Ammoniti: Verratti (I), Bonucci (I)
Espulsi:

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