L'ex presidente Figc: "Situazione molto confusa in Nazionale, ma il ct è all'altezza. Gli italiani non giocano? Non c'è coraggio ed interessi economici di chi procura giocatori all'estero"
A 10 mesi dalla mancata qualificazione ai Mondiali, Carlo Tavecchio, ex presidente della Figc, torna a parlare del disastroso match con la Svezia costato agli azzurri l'assenza da Russia 2018: "A San Siro c'erano parecchi che speravano che l'Italia non si qualificasse per farmi fuori - dice a Radio Sportiva -. Chi? A buon intenditor, poche parole...".
Tavecchio commenta poi le parole del nuovo ct Mancini, che si è lamentato dello scarso spazio riservato agli italiani nei club: "Il percorso della Nazionale parte dai giocatori a disposizione - dice l'ex numero 1 della Figc -. Se non giocano nei club, è difficile che possano fare esperienza. Abbiamo una situazione molto confusa, ma il ct è all'altezza per gestirla. In Italia non c'è coraggio, gli interessi economici di chi procura i giocatori all'estero sono evidenti, quindi non conta solo l'aspetto tecnico. Andava chiesto a livello politico all'Unione Europea la possibilita' di avere solo 5 stranieri per squadra e questo era possibile anche durante il nostro semestre di presidenza. Io ho detto piu' volte che andavamo a fare la spesa all'estero e che i nostri ragazzi finivano in quarta fila. Per quanto mi e' stato possibile, ho impostato i centri di formazione federale sul modello francese e questo era un lavoro di prospettiva da proseguire".
Un altro tema di discussione riguarda le riforme dei campionati e le squadre B: "Avevamo una questione sui format dei campionati, che dovevano essere impostati diversamente: 18 squadre in A, 20 in B e 40 o 32 in C. Oggi siamo al 9 settembre e non si sa ancora quello che sara' il format: i programmi si sono bloccati. Per le squadre B, nella stagione 2016/17 Inter, Roma, Fiorentina, Juventus, Milan e Udinese avevano aderito, ma la Lega Pro non ha dato il via libera. Adesso si e' arrivati ad una situazione paradossale: la Juventus vota in assemblea federale per la prima squadra e poi per quella di Lega Pro: c'e' una dissonanza totale. Tutte le altre, invece, non avendo certezze su quali giocatori poter utilizzare, se ne sono tenute alla larga".
Tavecchio conclude poi esprimendosi sul futuro della Federazione dopo il suo addio: "Abbiamo portato quattro squadre in Champions, siamo stati i primi a introdurre il Var; tutti frutti si una certa politica internazionale. Ora, invece si e' deciso di votare per il Marocco come paese organizzatore dei Mondiali 2026: quali attenzioni internazionali potremmo avere se portiamo avanti questo tipo di politica? Tutti i programmi di cambiamento dei format, delle seconde squadre e dei centri di formazione sono stati abbandonati. Per fare la rivoluzione, bastava portare avanti i progetti che gia' c'erano. Abodi prossimo presidente federale? È una persona perbene a livello etico e morale, ma c'e' uno schieramento molto compatto, con il 73% dei voti, che vorra' scegliere il proprio candidato".