Il gioiellino del Brescia dal ritiro dell'Italia: "Mi ha emozionato la convocazione in Nazionale"
"Quando dicono che io sono il nuovo Pirlo non ci faccio più caso perché alla fine l'ho sentito tante di quelle volte... Apprezzo sicuramente i complimenti e i paragoni però non penso molto a certe cose. Non mi pesa il paragone, forse mi è pesato nel primo mese in cui ho giocato...". Così Sandro Tonali, 18enne centrocampista del Brescia alla sua prima convocazione in azzurro, dal ritiro dell'Italia a Coverciano. "Ho sempre apprezzato e mi sono ispirato a un campione come Pirlo ma non mi rivedo in lui se non nel modo di portare i capelli - sorride - Ancora non ho avuto modo di incontrarlo, l'ho visto un anno e mezzo fa quando venne a Brescia. Il mio idolo è Iniesta ma mi è sempre piaciuta la cattiveria di Gattuso, cercherò di prenderne un po'".
"L'interesse per me di grandi club - ha assicurato - non mi mette pressione anche perché non sono un tipo che guarda molto i giornali e la tv. So che ci sono spesso osservatori per me a Brescia ma ci sono anche dei professionisti che fanno in modo che io non pensi a questo e solo a finire l'anno, giocare a calcio e ad arrivare a conquistare la serie A".
Se emozione c'è stata, quella è invece legata alla convocazione in Nazionale: "L'impatto qui in azzurro è stato bellissimo, ero emozionatissimo però dopo il primo giorno ho cercato di mandare via tutto, di concentrarmi e di pensare solo a giocare a calcio. Credo che la partita contro il Portogallo sarà affrontata nel modo più giusto possibile".
Emozione per la convocazione con l'Italia condivisa anche dall'altro debuttante, Vincenzo Grifo, l'esterno d'attacco dell'Hoffeneim alla sua prima presenza in azzurro: "Per me è stato sempre un sogno" ha detto in conferenza. "Mi sento italiano al 100%. Questi primi giorni sono stato benissimo e con me i compagni di squadra sono stati tutti bravi. Sono felice e ho molta voglia di lavorare. Sono nato in Germania da genitori italiani, padre della provincia di Agrigento e madre della provincia di Lecce. In Germania ho fatto le scuole e ho iniziato a giocare a calcio. Ho iniziato a giocare come 10 e poi, ai tempi del Friburgo, il mister mi ha messo ala o esterno a sinistra, a volte anche a destra, e da lì in poi ho iniziato a conoscere quel ruolo che mi permette di andare sempre all'uno contro uno, trovando spazio per andare al tiro col piede destro. Mi trovo molto bene in questo ruolo".