Il neo ct atteso dal debutto con la Francia: "Mi sento un allenatore, si riparte dal 3-5-2"
Dopo aver diretto il primo allenamento, Giampiero Ventura si presenta davanti ai cronisti: "Ripartiamo da Conte. Vorrei un'Italia che si divertisse, perché se si divertono i giocatori si diverte anche il pubblico e se la squadra si diverte fai anche risultato". Sull'esclusione di Berardi: "Con il 3-5-2 giocatori come El Shaarawy e Berardi centrano poco. Vorrei fare tre raduni con quei giocatori che non fanno parte del gruppo 3-5-2".
Come è andato il primo allenamento?
"Allenamento anomalo, abbiamo dovuto dividere il gruppo in due parti. Il vero reale allenamento tutti insieme inizierà oggi pomeriggio. Nessuna emozione, avevo già incontrato tutti a parte Pellé, perché andare in Cina mi era difficile".
Farete qualcosa per le vittime del terremoto?
"Credo proprio di sì, la Nazionale rappresenta la parte sportiva della Nazione, è sempre stata vicina alla famiglie colpite da questi terribili eventi. La Federazione donerà parte dell'incasso per ricostruire gli impianti. Anche noi faremo qualcosa ma è una sorpresa".
In attacco le maggiori novità.
"Ripartiamo da Conte, ho tre giorni a disposizione, non c'è il tempo materiale per fare dei cambiamenti. Avrei voluto riportare dentro tutti i reduci degli Europei, ma per varie contingenze non è stato possibile. Zaza, Darmian e Sirigu non giocano da tempo. Ho inserito diversi giovani, non so quanti ne riuscirò a tenere visto che l'Under 21 il 2 settembre gioca una gara importantissima".
Una delle fissazioni di Conte era quella di essere un allenatore e non un selezionatore. Come si sente lei?
"Condivido quanto ha detto Conte, mi sento allenatore perché ho sempre fatto questo mestiere. Avevo quasi le lacrime agli occhi oggi quando sono rientrato su un campo di calcio dopo tre mesi senza".
La non convocazione di Berardi? Ripartirà dal 3-5-2?
"E' abbastanza evidente che con il 3-5-2 giocatori come El Shaarawy e Berardi centrino poco. Ci sono però tanti esterni e sarebbe un peccato mortale non tenerli in considerazione. Non voglio fare gli stage, ma mi piacerebbe fare dei raduni con quei giocatori che non fanno parte del gruppo 3-5-2. Vorrei avere a disposizione tre date, che sono state decise, ma non sono ancora ufficiali. In giugno, poi, giocherebbero loro alcune amichevoli. Ci sono diversi giovani interessanti, ma non sono ancora pronti per indossare una maglia pesante come quella della Nazionale. Le società che ho incontrato fino ad oggi era assolutamente entusiaste, perché hanno giovani che fino ad oggi non avrebbero la possibilità di esprimersi in Nazionale. Il giovane deve essere messo in condizione di esprimersi quando è pronto".
Un ct del passato che le stimola la fantasia?
"Ci sono stati dei ct che hanno scritto pagine di storia. Non è che mi ispiro a qualcuno, vorrei fare qualche cosa per produrre. Mi piacerebbe che dopo Russia 2018 la Nazionale avesse una squadra di 25enni che la proiettasse verso un futuro ancora più roseo. Per il discorso del modulo non c'è alternativa, perché non c'è tempo".
Si è sentito con Conte e ha parlato con Bonucci?
"Conte l'ho sentito tre minuti fa, l'avevo sentito anche quando era andato al Chelsea. Ho parlato con Bonucci, ha due giorni di permesso e spero di averlo a disposizione con noi. Ci auguriamo che vada tutto per il meglio".
Non teme i paragoni con Conte?
"Vivo di questa cosa qui. Quando sono andato a Bari aveva vinto il campionato ed era osannato. Lì fatto bene anche io. Poi ho preso la Nazionale al suo posto. Tra due anni quando andrà via dal Chelsea, saprò già dove andare. Per questo sto imparando l'inglese (ride, ndr). È estremamente stimolante raccogliere la sua eredità".
Verratti è il regista della Nazionale?
"E' arrivato solo oggi, insieme a Pellé era l'unico con cui non ero riuscito a parlare prima. Abbiamo parlato una mezzoretta. Vedremo in base alle partite, ci saranno alcune partite in cui il metodista verrà utilizzato e altre no. Staremo a vedere. È stata una piacevole sorpresa parlare con lui".
Conta più la prestazione o il risultato?
"Credo che in Nazionale conti più il risultato, se arriva dopo la prestazione tanto meglio. La vittoria non è un obiettivo, è la conseguenza di quello che fai in campo".
Al di là del modulo quale Italia sogna?
"Vorrei un'Italia che si divertisse, perché se si divertono i giocatori si diverte anche il pubblico e se la squadra si diverte mediamente fai anche risultato. Abbiamo giocatori che sono calciatori e uomini veri. In questo momento abbiamo una carenza di centrocampisti e dobbiamo adattare qualcuno. Ci sono i presupposti per divertirci".
Ha parlato con De Rossi dell'espulsione?
"No, non l'abbiamo affrontato. Devo pensare al domani, non a ieri".
La Nazionale avrà un decalogo interno?
"Assolutamente sì, sono le cose logiche di una squadra di calcio. Chi non rispetta le regole non merita di stare in Nazionale".
La convocazione di Belotti
"E' qui perché lo conosco perché sta facendo bene. E' giovane, ha grande voglia ed entusiasmo. Vale per lui ma vale anche per gli altri giovani, come Donnarumma, Rugani e Bernardeschi, che sto provando in ruolo diverso rispetto a come lo utilizzava Conte. L'anno scorso ha fatto il suo record di gol, quest'anno è partito benissimo, è un giocatore di prospettiva. Avrà l'occasione per dimostrare il suo valore, il futuro è nelle sue mani".