Intervistato a 4-4-2: "I meriti sono di Bearzot"
Dino Zoff, intervenuto a 4-4-2 su Sportmediaset.it, ha ricordato il trionfo Mondiale di Spagna 1982: "Quella Nazionale era una squadra importante, molto professionale. Poi eravamo condotti da un personaggio straordinario come Bearzot e penso che a lui vadano riconosciuti i maggiori meriti di quella vittoria".
Sono passati 35 anni dalla vittoria e il portiere ha ripercorso quel Mondiale: "Le critiche erano state preventive, che poi noi abbiamo alimentato facendo un girone non bellissimo. Eravamo la stessa squadra del Mondiale del ’78 e le critiche erano soprattutto per il C.T. Ai mondiali la pressione di non superare il girone ti attanaglia, poi una volta superato siamo riusciti a esprimerci al meglio".
C'è molto orgoglio nella parole del capitano di quella spediziione: "Posso solo dire che la vittoria come quella del Mondiale del 1982 sarà irripetibile, con quella squadra che segnò tantissimo, facendo tutti gol su azione: credo sia una cosa che non si rivedrà più. Per vincere un mondiale in quei termini bisognava essere tutti al massimo della condizione".
Un ricordo particolare di quella vittoria? "Come quasi tutte le cose che ho fatto nel passato le ricordo con molto piacere. Quel mondiale soprattutto e poi molte persone mi ricordano molti episodi di quel periodo tutti i giorni, come quella parata all’ultimo minuto sulla linea. Io personalmente mi ricordo il bacio che diedi a Bearzot, una cosa della quale ci siamo anche vergognati un pochino: ma ricordo quel gesto con grande piacere. Quando abbiamo capito che avremmo potuto vincere il Mondiale? La convinzione è arrivata dopo il Brasile ma è stata una convinzione intima, senza troppe parole e senza sventolare niente. Noi eravamo una squadra umile ma consapevole della propria forza".
Il paragone Buffon-Zoff e sempre all'ordine del giorno: "Meglio lui o me? Non lo so, mi limito solo a dire che io non sono Buffon, poi lascio dire agli altri chi sia migliore o peggiore". Infine sul caso Donnarumma: "Sono state fatte cose poco simpatiche. Ora tutta la gente si meraviglia dei soldi e del contratto ma nessuno deve fare la morale a Donnarumma, perché è il mercato che fa i prezzi. Certamente il suo procuratore non doveva metterlo alla berlina in questo modo, soprattutto vista l’età del ragazzo. Si poteva fare una cosa più elegante e si doveva consigliare meglio Donnarumma".