Il ministro per lo Sport ha parlato della situazione del presidente della federcalcio facendo chiarezza sugli intrecci tra calcio e politica
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"Gravina ha detto a me che intende fare un passo indietro, ma vuole essere libero di decidere, non accetta imposizioni e soprattutto vuole prima capire in che mani lascia la Federcalcio. È comprensibile. Nelle contrapposizioni palesi nessuno lascia spazio all'altro. Quello che realmente conta è il benessere del sistema, serve una visione più ampia e complessiva. Non si può sempre aspettare che le cose succedano, a volte bisogna farle succedere. La formula 'fin che la barca va lasciala andare' non funziona". Così il ministro per lo Sport, Andrea Abodi, intervistato dal Corriere dello Sport.
Abodi ha poi parlato anche del futuro del Coni: "Le norme dicono che i mandati, negli enti pubblici, possono essere al massimo tre. Malagò è alla fine di un percorso. La politica vuole prendersi il calcio? Assolutamente no. Giorgetti è un uomo di notevoli cautele, non c'entra nulla con tutto questo, ha altro a cui pensare. Lotito? Avere posizioni diverse fa parte del gioco. In Parlamento sono presenti un presidente e un amministratore delegato di società, circostanze che possono verificarsi. Lotito esercita le sue funzioni in un certo modo internamente ed esternamente, Galliani in un altro, sia dentro sia fuori".
Il ministro ha poi aggiunto: "La politica trova spazio dove lo sport glielo lascia. L'autonomia deve sempre contemplare contenuti. Io vorrei dare un senso a questo mio passaggio, ho quarant'anni di esperienza e il dovere di fare, anche toccando frammenti di autonomia altrui. Evitando sempre, sia chiaro, le invasioni di campo. Le prime righe dell'emendamento Mulé lo confermano: 'Nel rispetto degli statuti delle federazioni di riferimento al fine di garantire una adeguata rappresentanza nei sistemi federali di cui al presente articolo… eccetera'. Più rispettoso di così! Poi che il calcio, lo sport dia visibilità è un fatto, naturale che risulti un territorio interessante", conclude Abodi.
GRAVINA: "RICANDIDATURA? NESSUN PASSO INDIETRO"
"Non ho alcuna intenzione di fare un passo indietro. L'ho già detto pubblicamente e l'ho ribadito privatamente anche al ministro Andrea Abodi: scioglierò la riserva più avanti, dopo essermi confrontato con tutte le componenti federali". Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, commenta così con l'ANSA le dichiarazioni del ministro per lo Sport e i giovani contenute in un'intervista al Corriere dello Sport. "Gravina ha detto a me che intende fare un passo indietro, ma vuole essere libero di decidere, non accetta imposizioni", le parole del ministro al quotidiano. "Mi tocca ricordare che la presidenza della Figc non è un incarico di nomina ministeriale al vertice di un ente pubblico - continua il n.1 di via Allegri - ma una rappresentanza di un movimento sportivo sussidiario e autonomo, che trae legittimazione e fiducia solo dalla libera volontà delle sue componenti. Il mio impegno istituzionale verso tutte loro, dalle Leghe professionistiche ai dilettanti, dai calciatori ai tecnici e agli arbitri, sarà sempre volto a proteggere questo prezioso diaframma di indipendenza da qualsivoglia ingerenza esterna, che fa del calcio un valore prezioso per la democrazia", conclude Gravina.