Un anno fa l'Allianz Stadium fu ammutolito dallo stacco del centrale olandese, che in estate sarebbe passato proprio ai bianconeri
È passato un anno da quello stacco imperioso capace di spegnere sogni e speranze, di rimandare ancora i desideri di una Signora che in Italia cammina disinvolta pure se deve attraversare un selciato in tacco 12, mentre in Europa non ci riesce nemmeno con le scarpe da ginnastica targate CR7. Il colpo di testa in questione compie un anno: 16 aprile 2019, Matthijs de Ligt svetta sulla difesa della Juventus e manda in semifinale di Champions League il giovane Ajax.
Così come con Cristiano Ronaldo un anno prima, il giustiziere dei bianconeri nella massima competizione europea prende l'aereo per Torino in estate. Importante la cifra spesa dal presidente Andrea Agnelli per strapparlo alle altre big europee: 75 milioni di euro, più 10.5 milioni di commissioni per l'agente Mino Raiola. Il centrale olandese veste ufficialmente il bianconero lo scorso 18 luglio: 189 centimetri, leader nato malgrado i 20 anni di età, tuttavia se la Serie A ha svezzato molti tra i migliori difensori degli ultimi decenni ci saranno diversi motivi.
I primi mesi di de Ligt alla Juventus, infatti, non sono facili. Ma sarebbe stato più strano il contrario. In bianconero all'inizio hanno faticato fuoriclasse del calibro di Platini, Zidane e Nedved, che sono arrivati alla Juventus nel pieno o quasi della loro carriera. Figurarsi un classe '99. Nell'idea iniziale di Maurizio Sarri, de Ligt sarebbe la prima riserva della coppia Chiellini-Bonucci, con la vecchia guardia a fargli da chioccia. Non sorprende che a Parma, in apertura di campionato, finisca in panchina. Il grave infortunio del capitano (lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro) scombina tutti i piani. Altro che crescere con calma, il ragazzo viene praticamente buttato in acqua: nuotare o affogare.
Lentamente, impara a nuotare. Apprendendo anzitutto una lingua nuova, integrandosi con i compagni e dando in cambio la sua esperienza nei meccanismi di gioco di Sarri: a 20 anni de Ligt interpreta meglio di qualsiasi difensore juventino la linea difensiva alta e l'aggressione al portatore avversario anche sulla linea del centrocampo. Semplicemente perché lo faceva con l'Ajax di Erik ten Hag. Condivide questa dote con Chiellini, arrembante con la prima Juve di Conte ma che ora ha 35 anni e viene da anni di difesa bassa. Per Sarri la coppia ideale è Chiellini-de Ligt, ma l'infortunio del primo e le difficoltà del secondo con Bonucci convincono l'allenatore a schierare Demiral, prima che anche il turco si infortuni gravemente a Roma.
Non che de Ligt non ci abbia messo del suo per perdere il posto. In Champions League quasi nessuna sbavatura, in campionato il rendimento è più altalenante. Nell'esordio contro il Napoli evidenzia problemi di posizionamento e marcatura in un quarto d'ora infernale per una Juventus in balia di Ancelotti nonostante tre gol di vantaggio. Ancora qualche difficoltà a Firenze, mentre nella gara di andata contro l'Inter emerge un problema: le mani larghe. A San Siro provoca il rigore trasformato da Lautaro Martinez, fortuna per Sarri che Higuain segna il 2-1 a pochi minuti dal 90'. Capita lo stesso contro Bologna, Lecce e Torino: penalty fischiato solo al Via del Mare, stavolta la Signora si prende solo un punto. L'olandese decide il derby ma comincia a serpeggiare una certa ironia per quei falli di mano: i social si scatenano, i compagni lo prendono in giro («Ma hai la calamita al braccio?», gli chiedono in doccia). Il gigante olandese tira dritto, mette le mani a posto ma ha gravi colpe su un gol di Caputo: complici anche alcuni problemi fisici (spalla e adduttori), l'allenatore decide di cambiare dopo la sconfitta in campionato contro la Lazio, affidandosi a Demiral. Il turco è in effetti il vice ideale di Chiellini: grinta, marcatura e tempismo negli interventi. De Ligt è forse più sostituto di Bonucci, ma togliere anche Leo e schierare l'olandese con l'ex Sassuolo sarebbe stato troppo rischioso per Sarri.
Tuttavia, è destino che de Ligt debba giocare: va k.o. anche il legamento crociato di Demiral. Stavolta l'olandese coglie al meglio l'opportunità. Prestazioni da 7 pieno contro Roma, Parma, Napoli e Fiorentina: contro i viola arriva anche il primo gol allo Stadium dopo quello in maglia Ajax. Stessa porta, sempre di testa, a proposito di destino. Non sbaglia più un colpo e prima dello stop forzato al campionato a causa della pandemia del coronavirus, annulla Lautaro nella sfida-scudetto contro l'Inter, giocata in un Allianz Stadium vuoto. Che lo avrebbe applaudito, mentre un anno fa, a causa sua, si era scoperto gigante con i piedi d'argilla di fronte alla bella gioventù olandese. Una volta terminata l'emergenza sanitaria, con un de Ligt in versione Ajax e i rientri in pianta stabile di Chiellini e Demiral, Sarri si troverà di fronte a una scelta durissima: chi resterà fuori?