La denuncia del presidente della Rondinella Marzocco Lorenzo Bosi: l'episodio al termine della gara contro il Fiesole
"Aggrediti da un gruppo di delinquenti armati di mazze e caschi". Incredibile episodio al termine della partita fra Fiesole Calcio e Rondinella Marzocco del campionato Juniores: a denunciare la violenza "inaudita" nei confronti dei "nostri atleti accompagnati dal proprio mister e dai genitori" è stato il presidente della Rondinella Marzocco Lorenzo Bosi. "Ieri è stata una pagina nera per lo sport e in particolare per la nostra società".
"Due ragazzi sono finiti all'ospedale e altri, genitori compresi, sono stati colpiti a più riprese - ha proseguito Bosi - Perfino una madre è stata gettata a terra. Nel condannare nel modo più fermo l'episodio chiediamo alle forze dell'ordine di fare tutto quello che è nelle loro possibilità per risalire ai responsabili di questa vergognosa aggressione". La Rondinella Marzocco chiede inoltre alla Figc "di intervenire in modo adeguato per prendere i provvedimenti sanzionatori opportuni" e al Fiesole Calcio "di fare i nomi dei partecipanti al raid (alcuni sono giocatori tesserati)".
"Il presidente Giampiero Niccoli, i vicepresidenti Giorgio Dini e Claudio Conticini, il direttore Generale Jacopo Silei, tutto il consiglio direttivo e lo staff tecnico della squadra Juniores con i mister Sabj Lembo e Gabriele Caldieron, il ds Marco Panerai assieme al team manager Emanuele Germinario e al preparatore Luca Montini del Fiesole calcio prendono totalmente le distanze dai fatti gravissimi e incresciosi avvenuti fuori dal cancello del nostro impianto al termine della gara disputata . Un'azione violenta mossa da un gruppo di delinquenti - si legge nella nota del Fiesole calcio - La società è vicina a tutta la ASD Rondinella Marzocco, specie ai giocatori che sono stati lesi in modo vergognoso e violento, e si rende disponibile a collaborare al fine di andare infondo alla questione per identificare coloro che hanno scambiato un pomeriggio di sport per sfogare e sfociare in una delinquenza ingiustificata che è già al vaglio delle autorità competenti".