L'allenatore parla a L'Equipe: "Importante gestire le risorse umane. Non si può copiare il Barcellona di Guardiola"
Il tour parigino di Massimiliano Allegri per promuovere il suo libro passa anche dall'Equipe, intervista è particolarmente interessante perché verte sull'idea di calcio del tecnico: "È determinante dare un'organizzazione alla squadra ma poi sono i giocatori a farti vincere le partite. Non puoi immaginare di vincere una partita con un piano tattico". L'ex Juve spiega: "Il buon allenatore è quello che fa meno danni".
Le parole di Allegri sembrano sottolineare una volta in più le differenze con il nuovo corso Juventus di Sarri: "Non avrei mai scritto (si riferisce al libro, ndr) di tattica, un miliardo di allenatori ne sanno più di me. Volevo scrivere di risorse umane, fanno la differenza. Oggi nelle riunioni tecniche ci sono più membri dello staff che giocatori... Il campo è importante ma non decisivo".
Il perché è presto detto: "In settimana prepari un tipo di partita poi, nove volte su dieci, accade il contrario. Di fatto la domenica un allenatore fa un altro lavoro: gestisce l'inatteso. Devi saper leggere il gioco, trovare una soluzione ai problemi prima degli altri, conta poco se giochi a 3, 4 o 5 in difesa". Poi si torna al credo tattico: "Non so se un allenatore con principi immutabili è stupido, so che bisogna dare un'organizzazione alla squadra ma poi lasciare i giocatori liberi di creare e divertirsi".
Infine Allegri smonta il concetto di possesso palla come determinante per vincere le partite: "Se vinci 2-0 e lasci la palla all'avversario che problema c'è? Si vede che hai deciso di non avere il possesso. Se giochi contro una squadra che si difende in dieci è ovvio che dominerai il possesso, ma tu che meriti hai?". Dal possesso palla al tiki taka di Guardiola è un attimo: "Il suo Barcellona non è replicabile, aveva giocatori come Xavi, Iniesta e Messi che, quando lo decidevano, segnavano. Un calcio unico che non può essere ripetuto. Abbiamo cercato di copiare qualcosa che non esisteva! E infatti, oggi che è al Manchester City e ha altri tipi di giocatori, anche Pep gioca in modo diverso. Perché è intelligente".