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Ambrogino d'Oro al St. Ambroeus, accoglie e assiste rifugiati da anni

04 Dic 2024 - 20:15

Il 7 dicembre rappresenta una data speciale per il St. Ambroeus FC: fin dalla propria fondazione, è stata designata come il giorno in cui celebrare il compleanno della società. Quest'anno la ricorrenza assume un valore ancora più significativo, grazie al conferimento dell'Ambrogino d'Oro da parte del Comune di Milano, nella forma dell'Attestato di Civica Benemerenza. Perché il Comune ha deciso di premiare la società con questo riconoscimento? Il St. Ambroeus FC è una squadra dilettantistica di calcio popolare che s'impegna a garantire l'accesso alla pratica sportiva a chiunque non disponga dei mezzi o delle opportunità per farlo, come rifugiati o richiedenti asilo, promuovendo il calcio come veicolo d'inclusione e aggregazione. Il campo sportivo rappresenta una "casa lontana da casa" per molti, soprattutto per chi affronta difficoltosi percorsi di integrazione. In collaborazione con associazioni milanesi, come Naga Onlus, Cadmi, Dona un Sorriso e Comunità Nuova, fornisce supporto in ambiti complessi come le richieste di permesso di soggiorno, la ricerca di casa e lavoro e l'assistenza sanitaria. Grande attenzione viene inoltre dedicata allo sport femminile, con l'obiettivo di ridurre le disparità ancora presenti. "Negli anni il St. Ambroeus FC ha registrato una crescita costante. Attualmente, la società conta 4 squadre: 3 maschili, due impegnate in campionati senior (FIGC Terza Categoria e CSI Open A) e una juniores under 19 nel campionato provinciale FIGC, e una femminile, attiva nel campionato CSI Open B a 7 giocatrici. Ad oggi circa 100 atleti e atlete frequentano il Centro Sportivo Cameroni sotto la guida di uno staff tecnico composto esclusivamente da volontari", dichiara Jonathan Misrachi, presidente del St. Ambroeus FC.

In soli 6 anni sono stati tesserati dalla società ben 520 giocatori, provenienti da oltre 20 nazioni e 4 continenti: tra i paesi rappresentati Gambia e Marocco in Africa, El Salvador e Perù in America, Iran in Asia e Ucraina in Europa orientale. Ma non si tratta di sola attività sportiva. La tifoseria del club, l'Armata Pirata, si distingue per il ruolo fondamentale nella costruzione di una comunità intorno alla squadra e per l'impegno nel sociale, ad esempio nell'emergenza freddo di questo inverno con l'attività 'Se sta mai coi mani in man': un piccolo aiuto a coloro che durante i mesi più freddi sono costretti a dormire per strada. Da questa stagione è stato avviato un progetto di 'azionariato popolare' che ha già coinvolto circa 300 persone, diventate soci del St. Ambroeus a tutti gli effetti. Parallelamente, si sviluppano progetti rivolti all'intera comunità, non solo a cittadini stranieri. Con realtà come No League - Sportinzona e la Stella Rossa, si partecipa al consorzio Fairplay Arena, che organizza eventi e iniziative sportive presso il Centro Cameroni. Sin dalla nascita, il St. Ambroeus FC ha saputo combinare una vocazione cosmopolita con un forte legame con Milano. Ne sono prova il nome, dedicato al patrono della città, e i colori sociali bianco e rosso. "Questo riconoscimento è stato accolto con orgoglio dalla società, considerandolo una tappa di un percorso iniziato oltre 10 anni fa", spiega Misrachi quando le squadre Black Panthers e Corelli Boys gettarono le basi per l'unificazione nel 2018 nel St. Ambroeus FC. Al contempo, questa onorificenza rappresenta un incentivo a proseguire con maggiore intensità, nonostante tutte le difficoltà quotidiane. "Il St. Ambroeus FC opera in un regime di autogestione e autofinanziamento, basandosi su quote dei soci, donazioni, sponsor e bandi. Tuttavia, la crescita della società si scontra con risorse limitate e con le difficoltà strutturali del Centro Sportivo Cameroni, che richiederebbe interventi urgenti. Ringraziamo il Comune di Milano per l'Ambrogino d'Oro, ma rinnoviamo la nostra richiesta di un supporto concreto da parte delle istituzioni per garantire la continuità di un progetto che rappresenta un punto di riferimento sociale e politico per la comunità milanese", conclude Jonathan Misrachi.

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