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L'INTERVISTA

Ancelotti: "Fonseca? Spiace, ma se ne farà una ragione. Roma? Lavoro per tenermi il Real"

Il tecnico a Radio Anch'Io lo Sport: "Mai preso in considerazione di allenare una Nazionale"

30 Dic 2024 - 10:33
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© Getty Images  | 1 Juventus (1999-2001): 1 Coppa Intertoto
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© Getty Images | 1 Juventus (1999-2001): 1 Coppa Intertoto

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Carlo Ancelotti è stato ospite di Radio Anch'Io lo Sport su Radio1. Una lunga intervista che non poteva non riguardare anche l'esonero di Paulo Fonseca da parte del Milan. "Rimango dell'idea che l'esonero dell'allenatore è parte del suo lavoro. Sono stato esonerato mille volte, quando ci sono problemi nella squadra la responsabilità cade sull'uomo solo, cioè l'allenatore. Non è giusto ma purtroppo è così, un tecnico nel suo lavoro è piuttosto solo, soprattutto nei momenti di difficoltà - ha spiegato l'allenatore del Real Madrid - Si può discutere sulla modalità, ma alla fine il risultato è che l'allenatore smette di allenare e viene mandato via. Mi metto dalla sua parte, questo succede quando si fa questo lavoro, ma si usa dire che quando si chiude la porta si apre un portone. Dispiace, però se ne farà una ragione".

Ancelotti ha parlato anche della sfida di Champions persa con il Milan. "Noi li abbiamo affrontati un paio di mesi fa, hanno giocato molto bene e meritato di vincere, probabilmente non ha trovato quella continuità che la dirigenza chiedeva: l'adattamento di tecnico e giocatori nuovi deve essere in linea con i risultati, soprattutto in grandi società come il Milan".

Sul suo futuro e sulla possibilità di allenare la Roma. "La Roma? Se ne parla molto, ma io sto molto bene qui e lavoro per rimanere qui il più possibile - ha glissato Ancelotti - Ranieri è un amico e sta facendo molto bene, sono molto contento. Sono ovviamente molto legato alla Roma, dove ho sempre ottimi ricordi, ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Per ora sto bene qui e non penso al mio futuro. A Madrid il cerchio non si chiude mai, tra otto giorni c'è già un nuovo obiettivo che è la Supercoppa. Ma questo è un bene perché ti tiene motivato. Ho ancora un contratto di due anni qui, ma i contratti si possono rompere o allungare". Mai sulla panchina di una Nazionale. "L'ho sempre detto, mi piace allenare tutti i giorni e non l'ho mai presa in considerazione".

Sulla lotta Scudetto. "Il campionato italiano è avvincente, ci sono tante squadre davanti. L'Inter è la più collaudata con una rosa competitiva, l'Atalanta è lì e il Napoli è rinato con il lavoro di Conte che ha dato molta solidità".

Sul calendario intasato. "L'attenzione ora è sul numero delle partite, un calendario esagerato e troppo esigente per i calciatori. Non ci si allena più, ma sono solo partite e recuperi. Così non si può andare avanti, con partite ogni tre giorni tutto l'anno. Questo mette a rischio la salute dei giocatori, con tanti infortuni".

Capitolo arbitri. "Il Var ha portato dei vantaggi, ma quando la decisione è soggettiva come per un rigore le discussioni ci saranno sempre. La tecnologia ha aiutato gli arbitri, c'è anche più rispetto nel rapporto con i giocatori".

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