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Addio ad Andy Brehme, ex difensore della Germania e dell'Inter: aveva 63 anni. In nerazzurro lo scudetto del 1989
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Calcio in lutto: Andy Brehme è morto a Monaco di Baviera per arresto cardiaco. Secondo la Bild Brehme, che aveva 63 anni, nella notte tra lunedì e martedì era stato portato d'urgenza in un pronto soccorso vicino a casa ma i medici non sono riusciti a salvarlo. Durante la sua carriera da giocatore Brehme aveva giocato per il Saarbrücken, il Kaiserslautern (dove in seguito è stato anche allenatore), il Bayern Monaco, l'Inter (dal 1988 al 1992 con la vittoria dello "scudetto dei record" del 1989) e il Real Saragozza. Nel 1990 aveva vinto il Mondiale con la Germania. Brehme lascia la compagna Susanne Schaefer e due figli avuti dal matrimonio con l'ex moglie Pilar.
Brehme, nato il 9 novembre 1960 ad Amburgo, entra già a 5 anni nel settore giovanile del Barmbek-Uhlenhorts, spinto dal padre Bernd, che era stato calciatore dilettante e di quella squadra era allenatore. Terzino mancino, a quei tempi fu soprannominato "piede di ferro" perché in una partita, col piede fratturato, aveva sostituito il gesso con una fascia per poter giocare: segnò da 50 metri col piede fasciato ma poi fu costretto a un'altra operazione. Già da giovane allena molto anche il destro, acquisendo grande abilità con entrambi i piedi. Nel 1977, quando è in Oberliga-Nord (la Serie C tedesca), fa un provino con l'Amburgo che lo prenderebbe anche ma non per la prima squadra: Brehme, arrabbiato, rifiuta e continua a giocare in terza divisione, salendo in seconda con il Saarbrucken dove conquista anche la maglia della Germania Ovest Under 21.
Nel 1981 passa al Kaiserslautern e in Bundesliga fa molto bene, nel 1984/85 riesce a segnare ben 11 gol in 33 presenze. Dopo i Mondiali 1986 la grande occasione col passaggio al Bayern Monaco dove conosce e lega con Lothar Matthaus, coi bavaresi vince il suo primo campionato e la Supercoppa di Germania. L'amarezza per la sconfitta in finale di Coppa dei Campioni, nel 1988, lo porta all'Inter, consigliato anche dal suo amico Briegel, dove ritrova Matthaus che inizialmente si prende le copertine dei giornali. In realtà entrambi i tedeschi porteranno in dote alla squadra allenata da Trapattoni una solidità unica, soprattutto dopo il passaggio di Brehme (inizialmente in mediana) sulla fascia sinistra, libero di involarsi e crossare per le punte, e di Matthaus come perno centrale del centrocampo. L'Inter dei record, che vince lo scudetto 1989-90, è anche merito delle scorribande mancine di Brehme, che in nerazzurro vince pure una Supercoppa Italiana e una Coppa Uefa.
Nel 1992 lascia Milano per andare al Real Saragozza, una sola stagione prima del ritorno al Kaiserslautern dove fa in tempo a vincere un'altra Bundesliga prima del ritiro. Con la Germania 86 presenze, la vittoria dei Mondiali 1990 in Italia ma anche il secondo posto ai Mondiali 1986 e agli Europei 1992. Da allenatore solo tre esperienze, con poca fortuna: al Kaiserslautern, all'Unterhaching e da viceallenatore allo Stoccarda.
Susanne Schaefer, compagna di Andy Brehme, ha rilasciato una nota all'agenzia DPA: "Con profonda tristezza che annuncio a nome della famiglia che il mio partner Andreas Brehme è morto improvvisamente e inaspettatamente durante la notte a seguito di un arresto cardiaco. Vi chiediamo di rispettare la nostra privacy in questo momento difficile e di astenervi dal fare domande".
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