Il calciatore del Real Madrid ha risposto alle accuse avanzate dal giornalista tedesco Julian Reichelt
L'immagine pubblicata da Antonio Rudiger per l'inizio del Ramadan ha scatenato un'estesa polemica in Germania con tanto di accuse di sostenere l'Isis, come riportato dal giornalista Julian Reichelt. A distanza di qualche giorno dall'accaduto il difensore del Real Madrid ha rotto il proprio silenzio e ha spiegato la propria versione dei fatti sottolineando come quel gesto non avesse alcuna attinenza con le azioni compiute dal gruppo terroristico.
"Per celebrare l’inizio del Ramadan ho pubblicato un post su Instagram, visibile a tutti da 13 giorni, che aveva raggiunto diversi milioni di consensi senza che nessuno lo criticasse. Ma nei giorni scorsi la foto è stata utilizzata da alcuni per muovere accuse infondate. Il gesto che ho fatto è quello che chiamiamo il 'dito tawhid'. Questo è considerato nell'Islam come il simbolo dell'unità e dell'unicità di Dio. Questo gesto è molto diffuso tra i musulmani di tutto il mondo e solo negli ultimi giorni è stato considerato non problematico dal Ministero federale degli Interni - ha confermato Rudiger in un'intervista rilasciata alla Bild -. Come musulmano credente, pratico la mia fede, ma prendo le distanze da ogni forma di estremismo e dalle accuse di islamismo. La violenza e il terrorismo sono assolutamente inaccettabili. Sono per la pace e la tolleranza. Molti membri della mia famiglia appartengono a religioni diverse. Tuttavia ci rispettiamo e celebriamo insieme le feste religiose. Il rispetto e la tolleranza sono principi fondamentali che tutti noi sosteniamo nella nostra famiglia".
L'ex calciatore della Roma ha quindi fatto luce su un caso divenuto spinoso a causa di un'interpretazione errata e che ora avrà delle conseguenze giudiziarie come spiegato dallo stesso Rudiger che ha deciso di denunciare l'ex collaboratore della Bild insieme alla Federcalcio tedesca: "Riconosco anche che, a causa di un’attenzione insufficiente, ho dato ad altri l’opportunità di interpretare male il mio messaggio. Allo stesso tempo, non permetterò nessuno di insultarmi o etichettarmi come islamista. Per questo ho deciso di sporgere denuncia. Mi opporrò sempre con forza. Spero che questo chiarimento possa aiutare a far sparire gli equivoci e a portare alla luce la verità. Ringrazio anche la DFB che mi ha sempre sostenuto in questa vicenda"