Lunga intervista al Corriere dello Sport del fischietto eletto miglior arbitro al mondo dall'IFFHS nel 2020: "Ero contrario al Var ma se c'è Irrati mi rilasso. Ridatemi Javier Zanetti"
"Rimpiango Javier Zanetti, ma anche Paolo Maldini e Totti". Finalmente gli arbitri possono parlare e Daniele Orsato lo ha fatto In una lunga intervista al Corriere dello Sport in cui si è raccontato a 360 gradi e con qualche nota nostalgica: "L'Inter di Mourinho, quella del triplete, aveva Cambiasso, Stankovic e quella meraviglia di capitano, Zanetti. Vado nelle scuole a insegnare educazione alle regole e porto sempre il suo esempio. Zanetti mi diceva: 'Orsato, non si preoccupi, anche se ha sbagliato, vada avanti per la sua strada'". "I calciatori di oggi sono più facili da dirigere - ha aggiunto il fischietto eletto miglior arbitro al mondo dall'IFFHS nel 2020 - De Rossi era uno che ti dava del filo da torcere, ma se lo incontravi fuori e ci facevi due chiacchiere scoprivi un ragazzo diverso".
Il Var - "Ero tra i contrari all'introduzione della tecnologia perché pensavo che avrebbe tolto e non aggiunto, ero molto preoccupato. Mi hanno convinto Rosetti, il nostro project leader, Rizzoli e Rocchi. Oggi devo dire che mi sento molto più sereno. Quando ho Irrati al Var mi rilasso, ha un tono di voce e una sicurezza che ti tranquillizzano all'istante".
Il mio nome un problema? "Non è così, non più, se mai lo è stato. Prima Rizzoli e poi Rocchi hanno pigiato molto su questo tasto e oggi ci sono giovani al video che non guardano al nome, alla carriera, intervengono e basta. Il protocollo noi possiamo e dobbiamo soltanto rispettarlo. Abbiamo ottimi arbitri. Doveri, Massa... Massa è un grande arbitro. Se facciamo bene noi, diamo una mano anche ai più giovani".
Io al posto del designatore Rocchi? "Io sono a completa disposizione. Sto molto bene. Farò quello che mi diranno e posso garantire che non sto pensando ad altro. Oggi non mi interessa la politica arbitrale, in futuro non so".
Permaloso? "In campo sono meno permaloso che fuori. Orsato, Massa, Doveri, abbiamo le spalle larghe. Io ci sto male quando la critica mette in discussione la nostra buonafede. Io e Doveri proveniamo dalla stessa scuola. Così come Valeri, Mazzoleni… La scuola di Mattei e Collina. Nessuno di noi gioca bene a calcio. In sala Var c’è gente che ha diretto centinaia di partite e a tutti livelli, non avverto tutta questa necessità di inserire ex calciatori".
Il fallo di Maignan? "Hanno fatto bene in campo. Il telefono resta spento, a noi basta il Var".
Mourinho? "Ricordatevi le parole di Chiffi. Nessuno di noi parte prevenuto, mai: abbiamo altri pensieri, altre preoccupazioni. L'arbitro prevenuto è un assurdo. Gli ex arbitri che lavorano nelle squadre di club? Ci sono brave persone: Maggiani alla Juve, Schenone all'Inter. E poi Bergonzi, Saccani in tv".
Inter-Juve del 2018? "Non ho niente da aggiungere a quello che spiegai in Rai. Scoppiò un casino per una foto, il soggetto ritratto non era nemmeno mio fratello al mille per mille. A parte il fatto che mio fratello non segue il calcio, è appassionato di automobilismo".