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Arbitri, Zappi risponde a Gasperini: "Giusto che dica la sua, ma ci si deve informare meglio"

Il presidente AIA in conferenza stampa ribadisce: "Favorevoli a cambiare il protocollo. Ma spetta all'IFAB" 

13 Feb 2025 - 15:06

Dopo uno dei weekend più neri per il mondo arbitrale e dopo le accuse e le polemiche di molti addetti ai lavori, il presidente dell'AIA Antonio Zappi parla in conferenza stampa, in occasione della presentazione della partnership AIA-NET Insurance e alla presenza dell'intera squadra degli arbitri, per commentare le ultime vicende legate al mondo arbitrale e risponde subito a Gian Piero Gasperini, che ha invocato la necessità di una maggiore collaborazione da parte dei giocatori: "Sono un inguaribile ottimista, le battaglie non sono mai perse. Ho preoccupazione e senso di responsabilità legate alla guida di un gruppo così complesso che comprende 30 mila persone. Su Gasperini posso dire che è un allenatore eccezionale ed è giusto che dica la sua in merito, sulle prestazioni arbitrali. Lo dice lui e lo confermo io, se gli arbitri avessero maggiore collaborazione potrebbero lavorare meglio. Alcuni giorni fa ha affrontato il ragionamento dell'interpretazione rispetto al protocollo, riguardante il rapporto fra l'arbitro sul campo e la sala di Lissone. Prima di dire che un arbitro ha sbagliato per un'informazione sbagliata, ci si deve informare meglio sulle regole. Prima di parlare con la stampa, a volte, si potrebbe fare una chiamata per confrontarsi meglio e più serenamente. Il riferimento è ad Atalanta-Torino, quando venne detto che si arbitrava da lontano...Cerchiamo di stemperare i toni e rientrare nella comprensione, perché siamo tutti qui per lavorare al meglio".

Inter-Fiorentina? "Tutti stanno cercando di capire qualcosa in più sugli episodi di domenica... Da parte mia non ci sarà mai una difesa dell'errore oltre i limiti della logica, sarebbe controproducente. Io parlo di credibilità, della nostra funzione e del nostro ruolo. Il cross di Bastoni è evidente fosse fuori. Poi ragioniamo sul perché accade. La posizione di La Penna era ottimale, ma c'era una prospettiva di visuale coperta. I due giocatori coinvolti coprono la visuale. L'arbitro doveva vederlo, ma non era nella possibilità di farlo. L'assistente numero 2, dall'altra parte, se si fosse trovato completamente allineato con i pali avrebbe visto il pallone fuori... Il VAR non è intervenuto, ma qui si entra nel campo del protocollo. Non si può accusare il nostro mondo per aver rispettato il protocollo IFAB. Secondo me va aggiornato questo protocollo, lo dico da sempre. Ma è una cosa che non compete all'AIA. Noi siamo aperti ad una proposta di sperimentazione della regola 12, riguardante le condotte ostruzionistiche dei portieri. Chi chiede innovazione con noi sfonda porte aperte, ma non chiederò mai a nessuno di violare il protocollo, le regole sono sacre. Questo deve essere accettato".

Come si spiega un errore così evidente ai tifosi? "Di inspiegabile non c'è niente. A volte in tutte le azioni umane si può fare un errore... Un passo in più da parte dell'assistente ovviamente sarebbe stato giusto. Ripeto, la difesa dell'errore non avrebbe senso, ma se l'assistente è lì lo è per merito. Il gruppo ha uno standard alto di eccellenza e qualità. Poi parlo del fallo di mano: esiste l'area della soggettività, non c'è un parametro codificato che ci dice al 100% di poter prendere una decisione oggettiva. L'obiettivo è arrivare a ridurre le zone di interpretazione soggettiva, questo è il concetto di opinabilità", ha detto Zappi, che ha chiuso la porta all'ipotesi di affiancare ex calciatori al gruppo arbitrale: "Secondo me ognuno dovrebbe far bene quello che sa fare meglio...".

Il mani di Gatti in Como-Juventus? "In un paese normale l'audio di Como-Juventus sarebbe apprezzato... Sentire che c'è un contraddittorio, dove più persone valutano la stessa azione con prospettive diverse. In un paese normale si direbbe che hanno dibattuto, che hanno pensato e che hanno fatto prevalere le regole. Il nostro mondo ha deciso di aprirsi così tanto ma dobbiamo migliorare, non può essere usata contro di noi".

sì, c'è meno emozione e manca uniformità di giudizio
no, gli errori arbitrali sono diminuiti e c'è più giustizia
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