Il tecnico pronto per la sua settima stagione in nerazzurro: "Scontri con la società sul mercato? Siamo stati troppo statici"
Nonostante un finale di stagione ricco di dubbi e incertezze, Gian Piero Gasperini ha scelto di rimanere all'Atalanta, che nel 2022/23 allenerà per la settima stagione consecutiva. Il tecnico di Grugliasco ha confermato che quella dell'addio non era un'ipotesi poi così remota e ha voluto chiarire le ragioni che lo hanno convinto a restare: "Se sono ancora qui è per il forte legame con la città - le sue parole alla Gazzetta dello Sport -. Durante l’ultima partita con l’Empoli ho percepito forte la richiesta della gente: 'Rimani a Bergamo'. Questa cosa ha condizionato le mie scelte, perché io ero veramente pronto a lasciare, se la società avesse voluto".
Gasp ha parlato anche del rapporto con la famiglia Percassi, non negando che tra lui e la società ci sono state alcune frizioni riguardanti in particolar modo le strategie di mercato: "Tra noi c’è un rapporto reciproco di stima e gratitudine, che non mancherà mai. Ora ci unisce lo slancio per ripartire. L’ingresso degli investitori americani per me è stata a una grande emozione, per loro un’occasione fantastica. I miei scontri in tema di mercato sono nati sempre dalla stessa esigenza: non restare fermi. Abbiamo avuto delle vendite importanti, degli introiti notevoli dalla Champions, ma siamo rimasti molto statici, soprattutto davanti. Siamo rimasti uguali solo perché segnavamo tanti gol. E invece, soprattutto negli ultimi due anni, con le risorse a disposizione, era il momento giusto per immettere un nuovo campione, come Gomez ed Ilicic".
Infine ha voluto dare un'anteprima dell'Atalanta che verrà. Una squadra reduce da una stagione certamente sotto le aspettative, almeno in campionato, ma pronta a ripartire: "Sarà un'Atalanta da battaglia, animata da spirito di rivincita. Uscire dalle coppe ci ha dato rabbia. Vedremo che squadra nascerà. Oggi sul mercato l’Atalanta è come in campo: dinamica, coraggiosa, si sbatte, non resta rintanata a Zingonia. Non ha ancora chiuso un affare, ma non ho nulla da rimproverare".