Il tecnico della Dea: "Non è sbagliato il regolamento, ma l'interpretazione: certe cose succedono solo in Italia"
Sarcasmo e amarezza nel post partita per Gasperini. L'attenzione è tutta su quei due rigori concessi alla Juve per falli di mano di De Roon e Muriel: "Nettissimi... Il regolamento è questo, soprattutto in Italia. Oggi ci è andato contro, fine. Non è sbagliato il regolamento, ma l'interpretazione che viene data qui. Negli altri campionati non è così, punto". Il tecnico dell'Atalanta poi provoca: "Va cambiato modo di difendere? Sì, gli tagliamo le braccia. Cinquanta rigori per falli di mano in campionato, questa è un follia".
Meglio pensare al gioco espresso dalla sua squadra all'Allianz Stadium: "Abbiamo fatto bene contro la prima in classifica. È stato un test importante anche per la Champions. Sono molto contento della prestazione, dispiaciuto per il risultato: c'erano tutte le condizioni per vincerla a un minuto dalla fine. Ci mancano cinque punti per conquistare un'altra storica qualificazione alla Champions League, questo è il nostro vero obiettivo e ci siamo vicini. Poi il piazzamento è una questione di prestigio".
Gasperini mantiene i piedi per terra: "Siamo cresciuti durante la stagione. All'inizio giocare in Europa ci ha pesato e abbiamo perso qualche punto nel girone d'andata. La differenza è stata soprattutto negli scontri diretti perché gli episodi non sono mai stati a nostro favore. Non pensavamo allo scudetto, ma abbiamo alzato il target. Ripeto che lo scudetto non è il nostro obiettivo, ma con queste prestazioni aumenta la nostra fiducia anche per il futuro... Anche avessimo vinto oggi non sarebbe cambiato il discorso: la Juve ce l'ha in mano".
Poi ha minimizzato su quello che è accaduto prima del match: "Il diverbio col tifoso del Napoli? Io non sono coinvolto. Abbiamo invitato la persona a Zingonia, vedrete quando viene fuori chi è. È stato aperto un procedimento? Non mi sento coinvolto, non è nella mia storia e nella mia vita - ha sottolineato - Ho amici dappertutto, non è un problema mio e neanche dell'Atalanta".