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I tre colpevoli, due incensurati e uno già vittima del Daspo in passato, sono stati banditi dal Gewiss Stadium
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"Atalanta BC comunica che, a seguito di individuazione da parte della Questura di Bergamo dei soggetti autori del lancio di oggetti in occasione dell’incontro Atalanta-Lazio, si attiverà affinché siano applicati immediatamente i provvedimenti di inibizione all’impianto nei termini che verranno definiti dalle Autorità competenti". Così il club bergamasco, in una nota sul proprio sito ufficiale, sull'episodio che ha visto protagonista il portiere biancoceleste Pepe Reina, colpito in testa da una monetina nel finale della partita del Gewiss Stadium. Sono stati tre i Daspo, per un ragazzo del 2001, uno del 1993 e un tifoso del 1967 già vittima di questo provvedimento in passato.
Una netta presa di posizione che segue di poche ore la nota pubblicata domenica in cui il club orobico sottolineava che "I gesti incivili di pochi non possono e non devono in nessun modo causare danno a coloro che hanno realmente a cuore l’Atalanta e Bergamo". Detto, fatto, i colpevoli sono stati banditi dallo stadio dei nerazzurri.
La Questura di Bergamo ha in seguito emesso un Daspo di cinque anni per tre tifosi dell'Atalanta responsabili del lancio di oggetti e monetine che hanno colpito il portiere della Lazio, Pepe Reina, nei minuti di recupero del match tra Atalanta e Lazio (2-2). Nel provvedimento, firmato dal questore Maurizio Auriemma, individuate tre persone: B.L. del 2001, incensurato, F.L. del 1993, incensurato e Z.G. del 1967, che era già stato colpito da un Daspo a Parma e che era stato riabilitato nel 2019.