Contro il Liverpool il punto più alto della carriera del tecnico che non finisce mai di stupire
di Andrea GhislandiGian Piero Gasperini non finisce mai di stupire. Quella in corso è l'ottava stagione sulla panchina dell'Atalanta, un'avventura densa di soddisfazioni, con traguardi storici e imprese centrate tra lo stupore generale, come il ritorno in Europa dopo 26 anni, le ripetute qualificazioni in Champions League, l'impresa con il Valencia e la semifinale sfiorata nel anno pandemico 2020. E quando la stragrande maggioranza di tifosi e addetti ai lavori pensava che il meglio fosse ormai andato in archivio, ecco che il Gasp tira fuori dal cilindro il capolavoro dei capolavori, andando a insegnare calcio a Jurgen Klopp a casa sua, in uno stadio mitico, Anfield, dove anche uno come Pep Guardiola ha vinto solo una volta e spesso e volentieri è uscito con le ossa rotte. Gasperini è il primo allenatore italiano a riuscirci per ben due volte così come la sua bellissima Dea.
A rendere ancora più epica l'impresa dei bergamaschi, il fatto che il Liverpool non perdeva in casa da 33 partite (28 vittorie e 5 pareggi) e che i Reds sono in piena corsa per vincere la Premier League, tornati ai massimi livelli dopo la passata stagione da dimenticare. Gasperini fa bene a predicare calma in vista del ritorno di Bergamo, perché se c'è una squadra capace di grandi rimonte è proprio quella di Klopp. Il manager tedesco, all'ultima stagione con il Liverpool, ha riconosciuto l'evidente superiorità della Dea, ha perso il confronto proprio nel suo marchio di fabbrica (il pressing asfissiante) e ora serve a lui un'impresa d'altri tempi per non abbandonare l'Europa League.
Se Gasp è stato la mente e il timoniere, il braccio armato ha preso le sembianze di Gianluca Scamacca. L'ex West Ham, che l'anno scorso in Premier non ha lasciato tracce di sè, ha giocato una partita monumentale, probabilmente la più bella della sua giovane carriera. Due gol, l'avvio del terzo di Pasalic e tanto lavoro per la squadra come mai prima: Scamacca ha ricevuto pubbliche lodi dal suo allenatore e senza dubbio avrà strappato un sorriso a 32 denti al ct della Nazionale Luciano Spalletti. Escluso dalla recente tournée americana, l'attaccante romano non si è abbattuto, si è rimboccato le maniche e ieri ha vissuto la notte più speciale della sua vita. Da anni l'Italia cerca un grande centravanti e la sensazione forte, anzi fortissima, è che finalmente lo abbia trovato. Grazie a Gasperini...