Il tecnico dei nerazzurri al Quirinale: "Sia noi che la Juventus cercheremo di onorare il buon nome del calcio italiano"
"È per noi un onore e motivo di grande orgoglio essere ricevuti da lei, perché questo momento conferisce ancora più lustro all'atto finale di una competizione di assoluta rilevanza nel panorama calcistico italiano e non solo. Noi come club lo sappiamo bene avendone vinta una nel 1963. Oggi è una competizione ancora più grande prestigio, perché riconosce alle due finaliste la partecipazione alla Supercoppa in Arabia Saudita. Questa per noi è la terza finale negli ultimi cinque anni, un risultato straordinario per un club di provincia come il nostro. Ma anche per Bergamo e i tifosi bergamaschi, che ci seguono sempre con affetto in Italia e in Europa. Domani occuperanno tutti i posti a loro riservati allo stadio Olimpico". Così l'allenatore dell'Atalanta Gian Piero Gasperini nel suo discorso al Quirinale dinanzi al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
"È un altro motivo di orgoglio per noi, tanto quanto i risultati ottenuti negli ultimi anni che devono essere il manifesto che la meritocrazia possa, anzi debba, essere un principio da tutelare e proteggere sempre. La nostra speranza è che la finale di domani, cui seguirà quella di Europa League a Dublino, sia diverso dalle precedenti due. La certezza invece è che sarà una grande partita, in cui sia noi che la Juventus cercheremo di onorare il buon nome del calcio italiano. Grazie ancora per questo momento a noi dedicato e viva il calcio italiano", ha aggiunto.