© ansa
© ansa
Mentre il tecnico bergamasco parla di "risultato stretto" per la Dea, Vanoli si gode i tre punti e pone fine alle polemiche: "Contestazione a Cairo? Non ne parlo più"
© ansa
© ansa
L'Atalanta esce dal match dell'Olimpico con il Torino con una sconfitta per 2-1 in rimonta e il rimpianto del rigore che Pasalic si è fatto parare in pieno recupero. Gasperini, però, non fa drammi: "Anche oggi la squadra è stata bene in campo, il risultato è stato determinato da episodi. La squadra è questa da tempo, rispetto a giugno e a Dublino ci sono 13 giocatori in meno: sono tantissimi, su 21 di movimento. Se il mercato mi soddisfa? Ve lo dirò venerdì".
"In attacco rispetto a due mesi è rimasto solo De Ketelaere - ha detto ancora Gasp in conferenza stampa -. Abbiamo giocatori di valore, ma non è che possiamo sempre pretendere il massimo. Ci è mancato qualche virgola, fa caldo e qualcuno è arrivato. Mi preoccupa dover giocare la Champions e tutte queste partite. Le affronteremo una per volta, con lo spirito di oggi, Lecce e del Real". Alla domanda sul perché ha preferito lasciare a casa Bellanova contro la sua ex squadra, il tecnico bergamasco ha chiosato: "Non ci sembrava il caso di alimentare una tensione già molto alta, è stata questa la scelta".
Decisamente soddisfatto per risultato e prestazione è apparso invece il tecnico del Torino Vanoli: "Faccio i complimenti ai ragazzi, hanno messo qualcosa di importante confermando la prestazione di Milano - ha affermato -. Siamo ad agosto e a San Siro siamo calati, ora abbiamo messo più benzina e abbiamo messo un altro tassello alle nostre idee di calcio. Per fare grandi imprese, ci vogliono grandi uomini. Devono capire che questa vittoria di sacrificio è la vittoria di una squadra, non del singolo". Dopo la contestazione dei tifosi nei confronti del presidente Cairo, Vanoli ha voluto chiudere la questione: "Sono chiaro e franco. Apro e chiudo parentesi, fine. Guardo avanti. Il direttore ci è sempre stato vicino, non ho nessun problema".