Il belga non segna in campionato nel 2025 e le ultime prestazioni hanno ricordato il giocatore spaesato dei tempi del Milan. A cambiare però è il suo modo di giocare
di Max Cristina© Getty Images
L'allarme in casa Atalanta lo ha fatto suonare direttamente Gian Piero Gasperini dopo l'1-1 interno contro il Lecce: "C'è un po' di presunzione e arroganza nell'approccio a questo tipo di partite. Sembra tutto facile o dovuto, ma non lo è". In effetti il 2025 della Dea, pur restando di altissimo livello come dimostra la posizione in classifica, ha sorpreso in negativo per diversi risultati inaspettati che hanno portato la squadra prima fuori dalla Champions League a sorpresa contro il Bruges e poi a staccarsi, provocatoriamente o meno, dalla lotta scudetto piuttosto velocemente. Qualcosa si è inceppato e i numeri dell'attacco, pur potendo contare su Mateo Retegui come capocannoniere, non sono più stati così strabilianti nel nuovo anno. In particolare a fare la differenza con il recente passato è l'apporto di Charles De Ketelaere, praticamente nullo nel 2025 e più simile a quello visto con la maglia del Milan che non quello spumeggiante al primo anno a Bergamo.
A quattro giornate dalla fine del campionato e con un obiettivo fondamentale da raggiungere, qualche dubbio è sorto: qual è il vero De Ketelaere? Quello stratosferico che a suon di gol e assist ha trascinato l'Atalanta nel 2023/24 fino alla conquista dell'Europa League e nella prima parte di questa stagione ad un ottimo cammino in Champions League, o quello spento, quasi spaesato dell'anno con il Milan e di questo 2025?
Una prima grossa differenza rispetto al primo periodo nerazzurro è sicuramente data da qualche acciacco di troppo che ne ha condizionato la condizione fisica, non ottimale come visto anche dopo l'ingresso in campo contro il Lecce dove avrebbe dovuto dare una sterzata alla partita, perdendosi invece ben lontano dall'area di Falcone. La seconda, invece, si può andare a cercare nel modo di giocare diverso rispetto ai periodi precedenti. Se è vero che in zona gol il suo apporto è stato nullo nel 2025 con un solo assist nelle ultime 15 partite di campionato (che diventano due gol e un assist in 19 gare considerando la Champions), i numeri dicono che l'attaccante belga è tutt'altro che fuori dal gioco dell'Atalanta; anzi, negli ultimi mesi sta giocando più da regista offensivo che da vero e proprio punto di riferimento in attacco, girando al largo dai sedici metri avversari e con meno possibilità di inserimenti decisivi.
Considerando la media per 90 minuti secondo i dati Opta in tre periodi distinti della sua esperienza in Serie A, ovvero la stagione con il Milan, la prima con l'Atalanta e la prima parte di questa fino a dicembre 2024 e poi gli ultimi mesi del 2025, i numeri di De Ketelaere sono completamente cambiati. Non necessariamente in meglio o in peggio, solamente cambiati, più da centrocampista che da attaccante.
Nel periodo di digiuno in Serie A che dura dal 22 dicembre scorso, De Ketelaere ha aumentato il numero di palloni toccati a partita (nei 90 minuti) passando da 55 a 61 (48 col Milan), ma anche i palloni toccati mediamente nell'area avversaria (7,6 nel 2025, 6,1 con l'Atalanta fino al 2024 e 4,9 con il Milan. Non solo, anche il numero medio di passaggi nei novanta minuti è cresciuto dai 34 fino a dicembre 2024 ai 39 nel nuovo anno, aumentando anche il numero di dribbling totali (4,9 contro i 3,55) e riusciti (2,6 contro 1,5).
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Crollati, invece, i numeri da attaccante puro come spesso lo ha schierato Gasperini nella passata stagione e nella prima parte di quella attuale. Numero di gol a parte, anche la pericolosità delle conclusioni di De Ketelaere si è abbassata rispetto al primo periodo con l'Atalanta, pur restando maggiore rispetto alle gare disputate con il Milan. Meno tiri in ogni partita, meno tiri nello specchio e decisamente meno occasioni create per i compagni (da 2,33 per 90 minuti a 1,5), ma sempre meglio rispetto al primo anno con il Milan.
Numeri che spiegano l'assenza dal tabellino probabilmente, una statistica che per forza di cose finisce con l'impattare con il rendimento offensivo dell'Atalanta, ma che non rispondono alla domanda principale: che giocatore è De Ketelaere? Un nodo che Gasperini sembrava aver sciolto facilmente dopo un anno al Milan in confusione tra trequarti e fascia destra, ma che ora è tornato ad arricciarsi su se stesso. E l'approccio contro il Lecce da subentrato è stato tutt'altro che confortante.