"Aver giocato quelle partite è stato terribile, ma nessuno aveva idea di quello che stesse accadendo"
Bergamo è in ginocchio per la pandemia di coronavirus e la città lombarda è passata nel giro di pochi giorni dall'esaltazione collettiva per le imprese europee dell'Atalanta all'essere il centro più colpito al mondo dall'epidemia di Covid-19. Tra le cause più probabili della situazione anche la sfida di Champions League tra Atalanta e Valencia: "Aver giocato queste partite è stato terribile - ha raccontato il Papu Gomez in una intervista a Olé -. A quel tempo non c'erano ancora molti casi e nessuno aveva idea di cosa stesse facendo questo virus, non sapevamo bene della gravità e del contagio".
"Penso che all'inizio ci sia stata molta disinformazione e tutti abbiamo preso alla leggera questa situazione. Pensavamo fosse solo un'altra influenza, un virus come altri, quindi continuiamo a vivere una vita normale. Solo con le zone rosse e con la crisi degli Ospedali sovraffollati abbiamo iniziato a capire, ma fino a 20 o 25 giorni fa non sapevamo nulla. Poi sono iniziati i decessi e li abbiamo cominciato ad aver paura" ha continuato Gomez, mostrando tutta la sua preoccupazione per la situazione.
La sfida di San Siro contro il Valencia secondo l'argentino potrebbe aver accelerato il tutto: "La situazione drammatica di Bergamo penso sia dovuta anche alla partita d'andata con il Valencia, a San Siro c'erano 45mila bergamaschi su 120mila abitanti. Mia moglie ha impiegato tre ore per raggiungere Milano quando di solito servono 40 minuti. Quando siamo andati a Valencia erano tutti rilassati, non c'erano controlli. Adesso è il secondo paese in Europa con il maggior numero di infezioni. Uno dei contagiati nel Valencia ha giocato titolare contro di noi. Stiamo aspettando per vedere se qualcuno di noi mostra sintomi. Fortunatamente per ora nessuno, ma aver giocato queste partite è stato terribile".