In caso di acquisto del club londinese, il magnate americano dovrebbe cedere o ridurre le sue quote nell'Atalanta, ma in serata arriva una nota: "Riaffermo il mio impegno"
Dopo i rumors degli scorsi giorni, ora c'è l'ufficialità. Stephen Pagliuca, che ha rilevato poche settimane fa il 55% dell'Atalanta, ha svelato ufficialmente il suo interesse per l’acquisto del Chelsea, in vendita in seguito alle sanzioni imposte da parte del Governo inglese all’ex proprietario russo Roman Abramovich. La sua candidatura per il club londinese sarà presentata prima della scadenza di giovedì, sarà "sostanziale e credibile, ci aspettiamo soddisfi i requisiti e regolamenti della Premier League, del governo britannico e della UEFA, e ci impegniamo a onorare il nostro impegno per la credibilità e la buona tutela del Chelsea Football Club fin dal primo giorno". Nel caso l'operazione andasse in porto, Pagliuca sarebbe costretto a cedere o ridurre le sue quote nella Dea.
Le regole di integrità della UEFA stabiliscono che due o più club che partecipano a una competizione UEFA non possono essere controllati direttamente o indirettamente dalla stessa entità o gestiti dalla stessa persona. In questo caso il Chelsea è quasi certo di partecipare alla prossima Champions, mentre le speranze dei bergamaschi sono legate alla vittoria dell'Europa League.
"Nel corso della mia vita e della mia carriera, il mio credo è sempre stato quello di operare in silenzio, con integrità, e lasciare che le mie azioni e i miei risultati parlassero ad alta voce - si legge nel comunicato del co-proprietario dei Boston Celtics -. Tuttavia, è imperativo chiarire e rassicurare i tifosi sulla nostra offerta e sugli impegni, per sottolineare quanto seriamente prendiamo la nostra potenziale responsabilità nei confronti del Chelsea. Il nostro primo obiettivo è quello di fare investimenti strategici per continuare a competere per campionati e trofei. Supporteremo i nostri giocatori e manager per assicurarci che il Chelsea sia abitualmente vincitore e contendente al titolo, sia in Premier League, Champions League o Women’s Super League. Inoltre, continueremo a investire nel settore giovanile per sviluppare le stelle del futuro e non saremmo qui se non avessimo una visione eccitante e inclusiva per il Chelsea".
il consorzio di Pagliuca è composto da Larry Tanenbaum, presidente della NBA, John Burbank, fondatore dell’hedge fund di San Francisco Passport Capital, e Eduardo Saverin, il co-fondatore di Facebook. Inoltre, tra i sostenitori del presidente di Bain Capital, c’è anche Bob Iger, ex numero uno Walt Disney. In corsa sono rimaste altre tre cordate.
"RIAFFERMO IL MIO IMPEGNO NELL'ATALANTA"
"Desideriamo riaffermare l'impegno della nostra famiglia e dei nostri partner nei confronti dell'Atalanta e la nostra partnership con la famiglia Percassi. Siamo partner di lungo periodo ed entusiasti di continuare il successo del club". Con una nota ufficiale Pagliuca mette a tacere le voci che lo vorrebbero in fase di disimpegno dall'Atalanta per puntare tutto sull'acquisto del Chelsea, club del quale rimane uno dei potenziali compratori (gli altri sono Todd Boehly dei LA Dodgers, la famiglia Ricketts e Martin Broughton di International Airlines Group). Oggi il suo gruppo aveva diffuso un comunicato per far sapere che presentrà un'offerta "sostanziale e credibile" per l'acquisto del Chelsea Football Club, ma ciò non vuol dire che voglia disfarsi dell'Atalanta del cui Cda, proprio ieri, Pagliuca era formalmente entrato a far parte assieme al figlio Joseph Case. L'uomo d'affari americano, che con il suo fondo di investimenti americani Capital Bain è già comproprietario dei Boston Celtics della Nba, rimane quindi l'azionista di maggioranza della Dea con il 47,5% del pacchetto azionario nerazzurro, mentre Percassi, che continua a ricoprire il ruolo del presidente, detiene il 39%. Il restante 13,5% è distribuito tra i soci minori bergamaschi.