Lanciato in prima squadra da Koeman, non è ancora maggiorenne e viene paragonato a Iniesta per la straordinaria qualità tecnica
Al Barcellona non si fanno grandi problemi: se sono bravi, li fanno giocare. L'età non conta, maggiore o minore che sia. L'ultimo esempio si chiama Pedri. I suoi 18 li festeggerà tra più di un mese, il 25 di novembre. Contro il Ferencvaros in Champions ha giocato 27 minuti e segnato il suo primo gol in Europa. Nella Liga ha 4 presenze e sabato scorso nella rovinosa sconfitta contro il Getafe è stato il meno peggio.
Gli ultimi anni del Barcellona non lasceranno un grande ricordo in una tifoseria che nel nuovo Millennio è stata abituata fin troppo bene. La gestione Bartomeu ha portato con sè molti cambi di rotta dal punto di vista delle strategie tecniche e filosofiche, accompagnati da rovinose disfatte (il 2-8 contro il Bayern fa ancora un male cane) e vergognose rimonte subìte nella manifestazione più importante. Queste ultime settimane però hanno dato una piccola, ma proprio piccola consolazione all'attuale presidente e al suo staff: in eredità a suo successore, Bartomeu lascerà appunto il gioiellino Pedri. Il ragazzo che ha già incantato l'Europa è stato il grande colpo della scorsa estate, pagato 5 milioni di euro al Las Palmas, società che lo ha lanciato in orbita. Contratto firmato il 2 settembre. Pedri ci ha messo un batter di ciglia a far capire di essere speciale. Aggregato alla prima squadra per la pretemporada, Koeman lo ha visto all'opera per la prima volta il 12 settembre in un'amichevole contro il Nastic Tarragona ed è stato subito categorico con i suoi dirigenti: "Quello lì me lo tengo io". Se l'è sempre portato, l'ha fatto giocare quando ha potuto. E il ragazzo, senza montarsi la testa, ha sempre risposto "presente". Dopo la partita con il Ferencvaros, come se avesse appena finito una ripetizione di matematica, ha parlato con i giornalisti, ha chiamato un taxi e con la mascherina diligentemente indossata, è andato a casa a dormire. Ovviamente non ha ancora la patente.
IL NUOVO INIESTA
"Non è Iniesta, però gli assomiglia" è lo slogan che ha lanciato il quotidiano Marca. ha una sicurezza nel trattamento del pallone che appartiene a pochi, pochi calciatori anche di alto livello. Ha una classe innata che rende il suo primo tocco di palla sempre altamente efficace: controllo sempre orientato, sempre pensato al movimento successivo. Ha un tempo di gioco in meno rispetto agli altri, caratteristica che gli permette di saltare in un lampo un'intera linea dello schieramento avversario. Molto intelligente tatticamente, ha sempre il giusto tempo di inserimento partendo dalla linea di centrocampo per arrivare là davanti. Pedri, come Ansu Fati, è la faccia bella di un Barcellona che cerca di ritrovare la sua identità. I 5 milioni spesi per prendere Pedri oggi sono noccioline, il vero problema sarà fargli firmare un nuovo contratto appena soffierà sulle 18 candeline tra un mese. Il contratto attuale è fino al 30 giugno 2022. Già prima dell'esordio in Champions aveva molti estimatori in giro per il mondo, figuriamoci adesso.
STORIA DI UN GENIETTO RUBATO AL REAL
Il nuovo talento del Barcellona viene da un posto tanto ma tanto bello. Il paese si chiama Tegueste, non arriva a 10.000 residenti, che triplicano in periodo di vacanze e soprattutto quando queste vacanze non sono condizionate dal Covid. E' nella zona nord dell'isola di Tenerife, ha un centro storico di altissimo valore artistico, un mare meraviglioso e si vanta di avere il miglior clima del mondo. Verosimile che sia così, ma Pedri dopo queste prime esperienze con la maglia del Barça si riserva volentieri di farci solo le vacanze con la famiglia. Proprio nel Tegueste ha mosso i primi passi calcistici, nel 2015 è passato alla Juventud Laguna, Nel 2018 ha fatto un provino con il Real Madrid ma nessuno si prenderà mai la responsabilità di spiegare perché non sia stato preso. Nell'estate del 2019 è passato al Las Palmas, firmando subito un contratto professionistico, il 19 settembre 2019 è stato il giocatore più giovane a segnare un gol ufficiale con la maglia del Las Palmas nella vittoria contro lo Sporting Gijon. Nella passata stagione, 4 gol e 6 assist. Poi, il Barcellona e qui 5 milioni, solo 5 milioni, per strapparlo a tutti quelli che lo volevano. E per lasciare un'eredità straordinaria a chi diventerà presidente dopo.