Il tecnico toscano ha commentato l'ottimo avvio dei biancocelesti
di Marco Cangelli© Getty Images
"Vincere l'Europa League come l'Atalanta? Sarebbe un sogno". Parola di Marco Baroni il quale pensa a un futuro in grande per la Lazio. Il tecnico biancoceleste ha trasformato la squadra presieduta da Claudio Lotito consentendogli di balzare brillare sia in Italia che in campo internazionale. "È chiaro che vogliamo far bene, ora siamo davanti a squadre incredibili. Ci vogliamo rimanere, non sarà facile, avremo degli scontri importanti. Però La squadra ci crede: più che guardare all'obiettivo, la squadra deve guardare al percorso. Non dobbiamo cadere nel pensiero di aver già conquistato qualcosa. Ora inizia il momento più difficile, da vivere con grande entusiasmo, convinzione e con lo sguardo rivolto al lavoro".
Il segreto di Baroni sta anche nella decisione di puntare sui giovani, lasciando così spazio a ragazzi che stanno trovando spazio nelle rispettive nazionali, come accaduto per Nicolò Rovella e Mattéo Guendouzi in Italia-Francia di Nations League: "I giovani? Noi dobbiamo rompere questo retaggio. Se guardiamo al calcio intorno a noi, a livello europeo, si trovano giocatori giovanissimi. Al giovane va creato un percorso, alla Lazio si è cambiato molto salutando giocatori che hanno fatto la storia, giocatori importanti per quello che hanno dato. C'è stato un ricambio generazionale, alla Lazio abbiamo puntato su dei giovani con talento ed è compito mio dargli fiducia e posso farlo solo andando in campo, perché le parole non bastano - ha spiegato Baroni ai microfoni di Radio Anch'io Sport, trasmissione di Rai Radio 1 -. Loro dovranno essere veloci perché nel calcio non c'è tempo, ma con l'aiuto della squadra possono fare questa crescita esponenziale, perché hanno anche la fiducia del tecnico, della società e dei tifosi. Rovella e Guendouzi nella sfida tra Italia e Francia hanno fatto una bella partita. Nicolò è entrato molto acceso, mi fa piacere aver aiutato alla causa con giocatori pronti anche se Guendo stava dall'altra parte".
La crescita della Nazionale è dovuta non solo ai giocatori, ma anche a Luciano Spalletti, un allenatore che Baroni stima particolarmente: "Devo dare merito al lavoro di Spalletti, non è agevolato dal fatto che il nostro campionato i due terzi sono stranieri. Questa è una difficoltà da tenere presente. Credo che l'Italia negli ultimi trent'anni abbia perso una quota importante, questo rendo un po' più difficile la fascia dei giocatori convocabili. Io credo che c'è una squadra che esprime un ottimo calcio e che ha fatto bene. Spalletti sta facendo un ottimo lavoro - ha aggiunto il tecnico toscano -. I fischi all'inno francese? Vorrei glissare, questo è un altro atto di educazione sportiva, dobbiamo crescere tutti. Ululati e fischi non devono esistere in uno stadio. Io continuo a passare un messaggio di passionalità, queste sono le emozioni che deve ricevere il tifoso".
A questo punto per Baroni non resta altro che guardare nuovamente al futuro, senza però rischiare di fare il passo troppo lungo: "Sono arrivato in una grande società e il pubblico è meraviglioso. In questo momento quello che è stato scritto sull'ipotesi rinnovo non voglio neanche commentarlo, perché la mia attenzione è rivolta solo alla squadra, al lavoro e a dare tutto me stesso. Poi ci saranno i tempi e le modalità per valutare tutto. Ora solo testa al lavoro".