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La sentenza

Bergamini, l'ex fidanzata condannata a 16 anni per concorso in omicidio volontario

La Corte d'Assise, presieduta dal giudice Paola Lucente, si è espressa: riconosciute le attenuanti generiche

01 Ott 2024 - 21:45

16 anni di reclusione. A tanto è stata condannata Isabella Internò per omicidio volontario in corso relativamente alla morte di Denis Bergamini datata 18 novembre 1989. Dopo la sentenza da parte della Corte d'Assise, l'ex fidanzata del calciatore scomparso 35 anni fa, è rimasta immobile seduta ai banchi, mentre la sorella Donata è scoppiata a piangere. Luciano Conte invece, marito della Internò e poliziotto, si è sentito male ed è stato portato via in barella. Riconosciute tutte le attenuanti generiche a eccezione della premeditazione. Il corpo dell'ex calciatore, morto in circostanze da subito apparse poco chiare, fu ritrovato lungo la statale 106 a Roseto Capo Spulico a Cosenza: hanno assistito martedì alla sentenza diversi suoi ex compagni tra i quali Michele Padovano e anche tanti tifosi.   

La decisione è arrivata dopo 8 ore di camera di consiglio a oltre 30 anni di distanza da quello che adesso può davvero essere definito come un omicidio e non come un suicidio. Per la Internò l'accusa aveva chiesto inizialmente 23 anni: il processo si è riaperto nel 2021, esattamente quattro anni dopo rispetto a quando è stato depositato l'esito dell'autopsia. Nel 2017 infatti, il GIP di Castrovillari aveva disposto la riesumazione della salma per effettuare l'importante esame che ha fatto svoltare il caso. 

Dopo la sentenza è arrivata anche la nota del Cosenza: "Era il luglio 2017 quando decidemmo di non assegnare più la maglia numero 8 a un nostro calciatore. Con quel gesto simbolico volevamo dare un segnale forte, augurandoci di arrivare un giorno a conoscere la verità sulla morte del nostro caro Denis Donato Bergamini. Oggi con la sentenza emessa in Corte d’Assise a Cosenza è stata scritta una pagina significativa e di attesa svolta nel lungo percorso processuale. L’opera di sensibilizzazione delle istituzioni e dell’opinione pubblica in questi anni ha visto insieme tutti quanti – tanti, tantissimi – hanno sempre Denis nel cuore, in primis la cara Donata e la famiglia, i tifosi del Cosenza, a cui si sono uniti i tifosi di tutta Italia e oltre. Noi restiamo fedeli alla promessa fatta sette anni fa, custodi di quella maglia così importante e unica che in un futuro prossimo, ne siamo certi, potrà tornare in campo. E sarà l’inizio di una nuova storia di vita sportiva e non solo. Per Denis, per sempre".

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