La moglie del tecnico scomparso nel 2022: "Gesto straordinario del club, mi ha dato sicurezza"
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Domenica è in programma Lazio-Bologna, gara fondamentale nella caccia a un posto in Europa, ma soprattutto la partita di Sinisa Mihajlovic, morto poco più di un anno fa. Dalle colonne de 'Il Messaggero', la moglie Arianna annuncia il ritorno allo stadio per la prima volta dalla tragedia e svela il grande gesto del club emiliano dopo l'esonero del marito poche settimane prima della sua scomparsa. "Sinisa non se lo aspettava e ci è rimasto molto male, d’altronde lo aveva anche detto. Non si sarebbe mai dimesso, voleva continuare perché la sua voglia di lottare era unica - ha spiegato la donna -. Il Bologna ha scelto un’altra strada e non posso giudicare: ha onorato lo stipendio di mio marito fino alla scadenza del contratto. Un gesto straordinario, che in un momento di sbandamento mi ha dato delle sicurezze. Il presidente Saputo, Bergamini, Fenucci, Marchetti, Di Vaio: nessuno mi ha dimenticato, una società speciale e una città speciale. Anche con Sabatini c’era un rapporto pazzesco".
Arianna si è confessata a cuore aperto e ha raccontato di come sia stato difficile superare il dolore e conviverci, perché quella morte è stata un calvario, un viaggio all’inferno senza ritorno: "Il professionista a cui mi sono rivolta ad un certo punto mi ha detto: Arianna, o ti rialzi e vivi per te e i tuoi figli, oppure ti lasci andare e te ne vai come Sinisa. Frasi forti, che mi hanno scosso e ricordato chi sono: vengo dalla borgata, ho avuto una palestra di vita molto pesante e oggi raccolgo i frutti di quella esperienza. Non lo nego, niente è come prima, ma ho dei figli meravigliosi e una nipotina. Ho deciso di vivere".