Il tecnico rossoblù alla vigilia della sfida col Lecce: "Spero che il campionato finisca presto"
"Gli stimoli? Il problema non è quando giochi è che non c'è pubblico e non è bello. Sì, va bene uno o due partite, ma poi a lungo andare ti stufi, non è calcio. So che era l'unico modo di finire il campionato, ma spero che da settembre riaprano gli stadi, è troppo importante per noi e per tutti. Il calcio si gioca per i tifosi, adesso è tutto un po' frigido. Non è una cosa che mi emoziona. Spero finisca presto, con queste tre giornate. Se mi dovessero chiedere di tornare a giocare il campionato senza pubblico o non giocare preferisco non giocare. Mi fa schifo così. Non c'è paragone quando giochi con uno stadio pieno". Sinisa Mihajlovic si sfoga in conferenza stampa alla vigilia della sfida del suo Bologna al Lecce.
"Noi sappiamo con quali motivazioni abbiamo giocato per salvarci, e loro arriveranno qua con le stesse motivazioni - ha detto poi il tecnico rossoblù parlando della gara - L'importante è non sottovalutare l'avversario e non sbagliare atteggiamento. Se mettiamo in campo la stessa grinta e la stessa voglia di vincere, tecnicamente siamo più bravi ed escono fuori le qualità, ma se pensiamo di vincere perché loro sulla carta sono inferiori sicuramente non accadrà. Noi l'ultima partita in casa l'abbiamo vinta il 1 febbraio contro il Brescia poi abbiamo fatto tre pareggi e tre sconfitte. Faremo punti solo se ci sarà un atteggiamento mentale giusto".
Passando alla formazione, Miha ha annunciato un'altra panchina per Musa Juwara, match winner del match di San Siro con l'Inter lo scorso 5 luglio, e l'ha motivata così: "Non ha giocato sia per scelta tecnica e sia per preservarne l’equilibrio. Quel giorno a Milano ne avevamo bisogno perché c’erano altri infortunati, ma in questo momento è più importante vedere Skov Olsen, a cosa mi può servire e se mi può servire. Perciò faccio giocare lui, per capire. Poi l’ho fatto anche per proteggere un po’ Musa, dopo quel gol è successo un gran casino, casino positivo, si parlava troppo di tutto e non volevo si montasse la testa: deve tenere i piedi per terra".
Infine il tecnico ha tracciato un bilancio della stagione: "Nonostante tutto, con la mia malattia e il lockdown, il Bologna ha fatto un salto di qualità. L'anno scorso ci siamo salvati a due giornate dalla fine. Possiamo ancora migliorare la classifica. Alcune partite in casa non sono andate bene, ne abbiamo vinte solo quattro. Fuori casa abbiamo fatto meglio. Dobbiamo trovare un giusto equilibrio tra le partite in casa e quelle fuori. Su questo dobbiamo lavorare, sulla testa, dobbiamo avere più continuità di prestazioni. Con le ultime due in casa cerchiamo di fare il massimo".