La decisione al termine del vertice con la dirigenza, il tecnico serbo paga un avvio complicato in campionato
Sinisa Mihajlovic non è più l'allenatore del Bologna. L'ufficialità dell'esonero è arrivata al termine del confronto con la dirigenza tenutosi nella mattinata di martedì a Casteldebole, che non ha portato a un accordo sulla risoluzione anticipata. Il tecnico serbo paga un avvio abbastanza stentato in campionato, dove i rossoblù hanno conquistato appena tre punti, frutto di altrettanti pareggi, nelle prime cinque giornate, ritrovandosi ai margini della zona retrocessione, davanti solo alla Sampdoria e alle tre neopromosse Lecce, Cremonese e Monza.
Per Miha si chiude così un'esperienza cominciata nel gennaio del 2019, quando era subentrato a Filippo Inzaghi. Ora la squadra sarà affidata al tecnico della Primavera, Luca Vigiani, ma la società è già al lavoro per trovare un sostituto: è corsa a due tra Thiago Motta e Claudio Ranieri, con Paulo Sosa più defilato.
In tre anni e mezzo Mihajlovic ha sempre portato la squadra a salvezze tranquille, ma non è mai riuscito in quel salto di qualità che i Saputo si attendevano. Il miglior piazzamento resta il 10° posto della stagione 2018/19, quella da subentrato.
IL COMUNICATO DEL CLUB: "DECISIONE INEVITABILE"
"Si interrompe oggi il rapporto professionale tra il Bologna Fc 1909 e Sinisa Mihajlovic. Una decisione che purtroppo si è resa inevitabile, nonostante il forte legame affettivo che si è creato con la società e tutta la città in questi tre anni e mezzo emozionanti e drammatici. Sfortunatamente anche i cicli tecnici che hanno dato soddisfazioni sportive, come questo, possono esaurirsi e perdere la spinta iniziale. A Sinisa e al suo staff va un ringraziamento speciale per aver affrontato il lavoro, in condizioni straordinarie e delicatissime dal punto di vista umano, con eccezionale dedizione e professionalità.
“É stata la decisione più difficile che ho preso da quando sono presidente del Bologna”, dichiara Joey Saputo. “In questi anni abbiamo vissuto insieme a Sinisa momenti bellissimi e dolorosi che hanno cementato un rapporto non solo professionale ma soprattutto umano. Mihajlovic ha affrontato con coraggio e determinazione la malattia fin dal giorno in cui volle rendere pubblico, in una commossa conferenza stampa, il suo stato di salute. Da allora, nonostante i ricoveri in ospedale e i pesanti effetti delle cure a cui è stato sottoposto, è sempre rimasto vicino alla squadra, sforzandosi al massimo di essere in contatto con i giocatori, di persona o in collegamento, grazie anche alla professionalità del suo staff. Il club e la città intera si sono stretti intorno all’allenatore in questa difficile esperienza personale, nonostante Mihajlovic abbia sempre preteso giustamente di essere valutato solo per il suo lavoro. Ora, purtroppo, è arrivato il momento di un cambio di guida tecnica: una decisione sofferta che abbiamo dovuto prendere per il bene della squadra e del club. Ma se anche Sinisa Mihajlovic da oggi non sarà più l’allenatore del Bologna, questa società e tutte le persone che la compongono saranno sempre al suo fianco fino alla sua completa e totale guarigione e nel prosieguo della sua carriera”.
“Il rapporto che abbiamo tutti noi con Sinisa Mihajlovic va molto al di là dell’aspetto professionale”, aggiunge l’amministratore delegato Claudio Fenucci, “ed è normale che oggi siamo tutti dispiaciuti per un epilogo che abbiamo cercato per quanto possibile di evitare. A Sinisa mi legheranno sempre un’amicizia e un affetto che vanno oltre i rispettivi ruoli professionali, ma oggi ci troviamo a dover fare questa scelta dolorosa per il bene di una squadra che è prima di tutto patrimonio dell’intera città e dei tifosi. A Sinisa dico grazie per l’impegno che ha profuso nel suo lavoro, anche in condizioni di difficoltà personale. Il suo è un esempio che resta nella storia del nostro club”.