Il suo ex ds racconta la storia del gambiano che ha deciso la sfida con l'Inter
"È arrivata l'ora del tuo primo gol in Serie A": Bartolo Filadelfia è una delle persone che qualche anno fa, in Basilicata, ha accolto Musa Juwara. E con quel messaggio al giovane talento partito da lontano e che ha contribuito con un suo gol (appunto, il primo nel massimo campionato) a far vincere il Bologna a Milano contro l'Inter, Filadelfia, direttore sportivo della Virtus Avigliano, è tornato a far sentire l'affetto e l'orgoglio della gente che a quel ragazzo ha aperto casa e cuore. Nel 2016 il club potentino infatti ha accolto Juwara facendolo esordire nel campionato 'Allievi' e Filadelfia conosce bene quel giovane, le sue qualità tecniche e umane.
Infatti, finita la partita, Juwara ha risposto al messaggio per ringraziare: "Glielo scrissi perché pensavo, conoscendolo, che era un po' giù di morale perché Mihajlovic non lo faceva giocare, ma io sapevo che il tecnico non si era dimenticato di lui", spiega all'ANSA Filadelfia. La storia di Musa Juwara è di quelle che toccano il cuore, ma è l'inizio che non piace al giovane calciatore originario del Gambia: "La storia del barcone su cui è approdato in Italia - dice Filadelfia, un passato da giocatore con qualche stagione in Serie D - gli dava fastidio. Chiedeva: 'Mi prendono perché sono bravo o perché sono arrivato su un barcone?'. L'abbiamo sempre rassicurato, anche perchè per lui parlavano i suoi gol e i suoi movimenti in campo".
Juwara arrivò in una comunità di accoglienza a Ruoti (Potenza), dove vivevano alcuni dei ragazzi della Virtus Avigliano: dalle partite in strada ("giocherebbe 24 ore di seguito") alla segnalazione al tecnico e ai dirigenti della Virtus Avigliano, il passo è stato breve. Quando lo videro in campo, sia Filadelfia sia Vitantonio Summa, allora allenatore degli allievi della squadra di Avigliano (Potenza) e ora tecnico dell'under 17 del Picerno (Serie C, girone C), si stropicciarono gli occhi. Oltretutto, Musa Juwara entrò nel cuore dei suoi compagni: "Facevano a gara per portarlo a pranzo a casa loro - racconta Filadelfia - e Summa e sua moglie Loredana ottennero addirittura di averlo in affidamento. Un eccezionale gesto di umanità".
Juwara ha segnato con la Virtus Avigliano una ventina di gol: dopo il girone di andata del campionato 2016-2017 "lo avevano già notato tutti, al punto che andò al Chievo Verona, ma tornò alla Virtus Avigliano per partecipare alle finali nazionali di quel campionato". Poi, il distacco definitivo: "Tra l'altro - spiega Filadelfia - ha firmato per il Bologna proprio un anno fa e un anno fa è stato qui ad Avigliano in vacanza, con i suoi 'genitori' di qui e con i tanti amici che ha conquistato col suo carattere e il suo cuore".
Oggi Filadelfia è felice: "Qui non parliamo che di lui. È un attaccante molto creativo, già quando era negli allievi: faceva la differenza con i suoi gol. È sempre difficile parlare del futuro di un giovane calciatore perché ci sono troppo elementi da considerare - spiega Filadelfia - ma lui ha qualità tecniche e caratteriali che gli permetteranno di dire la sua ai massimi livelli. Noi siamo al suo fianco".